Tre col Napoli, uno col Verona e uno col Brescia, andando sotto con tutte e due le neopromosse. Cinque gol subiti nelle prime cinque giornate, la media è facile: una rete ogni 90’. Più altre due in Champions contro l’Atletico Madrid. Che ci sia qualcosa che non va in difesa è abbastanza chiaro: lo dicono i numeri e lo conferma Sarri che sta lavorando per risolvere la situazione.

LA CHIAVE - punti sono arrivati comunque perché lì davanti difficilmente sbagliano, ma è sicuramente un aspetto da migliorare. In Italia - storicamente - il campionato si vince con la miglior difesa. E la Juve lo sa bene. Ecco perché le reti di Veloso e Donnarumma devono servire da campanello d’allarme: meglio prendere un gol in meno che farne uno in più. 

Capello consiglia i giocatori della Juve: 'Dite a Sarri che questa difesa...'
FILOSOFIA CONTE - Anche perché in casa Inter - considerata la vera rivale della Juve per lo scudetto - questo principio l’hanno già messo in pratica. Gol subiti da Handanovic: uno. Di Joao Pedro. Inutile tra l’altro, perché ininfluente per la vittoria nerazzurra a Cagliari (due considerando anche il pareggio in Champions con lo Slavia Praga). Lì dietro non si passa, Conte non permette distrazioni e l’ha spiegato ai suoi giocatori.

L’ESPERTO - Questione di filosofie e di gioco, con Sarri che gioca con la difesa alta cercando il possesso palla (per info chiedere a Pjanic, che contro il Brescia ha completato 108 passaggi). Strategia da rivedere, può funzionare ma con qualche accorgimento. Ora è arrivato anche Barzagli per provare a dare le istruzioni giuste a Demiral ma soprattutto a De Ligt, l’olandese classe ‘99 che dopo una vita all’Ajax è sbarcato nel campionato più tattico al mondo.