Sandro Sabatini, a Calciomercato.com, commenta così il caso Acerbi-Juan Jesus. 

"Ricominciamo. Domenica sera Acerbi si è scusato con l’arbitro testimone: significa che aveva pronunciato qualcosa, una frase o una parola, di cui scusarsi. Da lunedì mattina Acerbi ha negato e sta negando: può significare tante cose. Che è smemorato o bugiardo, impaurito o vigliacco. Non significa che è razzista. No, perché almeno quello l’ha giurato sia in campo che fuori.

Ma proprio questo finisce per essere il problema di base, che molti continuano a non comprendere. “Io non sono razzista” è una frase vuota, in sé. Una promessa. Uno slogan. Una pubblicità. Un’autopromozione di un Acerbi qualsiasi. Attenzione invece a quest’altra frase, e immaginatela pronunciata da un qualsiasi Juan Jesus: “Tu non sei razzista”. Da “io” a “tu” c’è il mondo che cambia. Il mondo che comprende e diffonde l’essenza della lotta al razzismo: la parola “negro” non va misurata per l’effetto che fa a chi la dice, bensì a chi la ascolta. Per qualsiasi espressione, conta la sensibilità di chi riceve, non di chi invia. È la base dei rapporti umani. E vale per tutto".