Daniele Adani si è raccontato in un’intervista al Corriere della Sera.

ALLEGRI - «Non ce l’ho con lui. Per due volte ho interagito con lui, per due volte si è tolto l’auricolare e se n’è andato. Non si è evoluto. Lo farà, ne sono certo. Per ora, non mi piace come gioca e non mi piace come parla. Corto muso… Allegri non ha capito che il calcio contemporaneo deve dare emozioni. Il possesso palla è un mezzo, non un fine. Conta pressare, avanzare, calciare in porta».
 
SULLA BOBO TV - «È la cosa più rivoluzionaria. Mi sa che qualche suo collega giornalista la patisce un po’. Cassano non ne azzecca una? Bugia. Antonio è un generoso. Siete voi che volete sempre ridurlo al trash. L’avete preso in giro quando disse che Julian Alvarez era meglio di Haaland; e adesso Alvarez è la sorpresa del Mondiale».
 
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CR7 DOVREBBE TORNARE A CASA? - «Arriva sempre nella vita l’ora di restituire parte di quello che ti è stato donato: le grida d’amore di ottantamila persone. La morte sportiva è un momento drammatico. Guardi qui in Qatar: oltre a Cristiano, Suarez, Cavani, Modric, Di Maria, anche Messi…».

MESSI DRIBBLA I CAMMELLI… - «Ha fatto di più: per preparare l’assist del 3-0, ha portato a spasso lungo tutta la fascia il più forte difensore dei Mondiali, Josko Gvardiol. Ha fatto una giocata di forza, non da Messi. In quel momento c’era Maradona in lui».
 
DIEGO L’AVEVA PREDETTO - «Da due anni, da quando è morto, non c’è giorno che io non pensi a Maradona. Intendeva che il calcio argentino non finiva con lui. Il giorno del suo ritiro, della sua morte sportiva, Diego pronunciò la frase più importante nella storia del football. La pelota no se mancha. Lui aveva sbagliato, e pagato. Ma il pallone non si macchia. Come il pennacchio di Cyrano (di Bergerac, ndr)».
 
I TELESPETTATORI PROTESTANO - «I telespettatori vogliono emozioni».
 
NIENTE FINALE MONDIALE - «Mi hanno insegnato che quando il mister ti manda in panchina non si chiede mai perché. Non era previsto che commentassi la finale. Ho fatto 14 telecronache. Un’esperienza stupenda; già mi manca. Una grande spedizione: Donatella Scarnati, Alessandro Antinelli e tutti gli altri hanno fatto un lavoro straordinario».