DELUSIONE - "Ci aspettavamo che Pirlo desse una possibilità a Gonzalo, visto che parliamo pur sempre di un attaccante che in questi anni ha segnato 350 gol. Per realizzarli si impegnano dieci anni, poi purtroppo ci si dimentica tutto in fretta. L'ambizione della Juve è conquistare la Champions, ma non so quanti giocatori abbiano vinto 3 scudetti realizzando complessivamente 66 reti. Però siamo gente di calcio e sappiamo che possono succedere queste cose. Abbiamo apprezzato la schiettezza di Pirlo, che ha detto in faccia a Gonzalo quello che pensava. Non succede sempre ed è stato importante".
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TEMPI - "Penso serviranno alcune settimane anche per questioni logistiche. Sono a Buenos Aires e, non avendo ancora il passaporto comunitario, per la pandemia sto faticando a raggiungere Torino. Stiamo parlando a distanza, ma sarà importante incontrarsi".
FUTURO - "Abbiamo ricevuto tanti sondaggi da Francia, Inghilterra, Spagna, Cina, Usa... Molte proposte, ma nessuna da far tremare le gambe. Valuteremo con calma, ma due cose sono sicure: Gonzalo non giocherà più in Italia. E soprattutto mai al Boca Juniors. E' cresciuto nel River e non passerà mai ai rivali. Quella voce è un'enorme cavolata, come quella che potrebbe smettere. Non è ancora il momento, ha voglia di giocare. Si sente forte di testa e di fisico".
IL CONFRONTO - "Perché si assicurerà uno dei 4-5 migliori attaccanti degli ultimi dieci anni, con numeri fantastici e ancora tanta voglia di essere protagonista. Se un attaccante segna 15 reti è un fenomeno. Se invece è mio fratello, si dice che è una m... Tutti da lui si aspettano sempre 30 reti, ma è normale".
DAL NAPOLI ALLA JUVE - "Siamo sempre convinti di aver fatto la scelta giusta. Parlano i numeri: Gonzalo passando dal Napoli alla Juve ha migliorato la sua carriera. Ha vinto 3 scudetti e il primo anno ha sfiorato la Champions, perdendo solo in finale, la stagione dopo é stato eliminato dal Real Madrid con decisioni strane. Senza contare l’amore che gli hanno sempre dimostrato i tifosi. Nessun rimpianto, non scherziamo!".
SARRI - "Ho una grande stima di Maurizio, ci conosciamo da anni. Gli uomini non sono macchine: non si può pretendere che facciano le stesse cose ovunque. Comunque ha vinto lo scudetto, tutt’altro che facile e scontato. La Juventus vince da 9 anni e probabilmente si parlerà più del primo scudetto che non vincerà che di questa striscia leggendaria. Purtroppo il mondo del calcio è così".
RICORDO PIU' BELLO - "Sicuramente il primo giorno. Entrare nella vecchia sede, quella di Corso Galileo Ferraris, è stato un tuffo nella storia e già lì sei orgoglioso, capisci di far parte di un club leggendario. E che emozione vederlo sventolare dal balcone della sede la maglia numero 9 con tutti i tifosi ad acclamarlo. Da brividi anche il coro allo Stadium dopo il primo gol, contro la Fiorentina: “Siam venuti fin qui per veder segnare Higuain”. Fantastico, indimenticabile. Con i tifosi ha conservato un feeling speciale".