Che la malavita organizzata e le cosche di ogni denominazione abbiano da tempo messo radici nel mondo dello sport più amato e più popolare è un fatto ormai acclarato. E per verificarlo non occorre leggere Saviano. La Juventus, in questo senso, rappresenta soltanto una delle “vittime” di questo sistema mafioso con il quale le cupole, attraverso la loro manovalanza, tengono in ostaggio e ricattano le società calcistiche in ogni ordine di categoria. Il fatto che sia stata la Juventus a finire sul banco degli imputati e dei sospetti non deve stupire più di tanto. Chi si trova sotto la luce dei riflettori sempre in primo piano diventa fatalmente un bersaglio grosso e facile da colpire. Dietro la Juventus, però, si trova una fila interminabile di altri soggetti “ricattati” da coloro i quali insistono nel definirsi tifosi.
Ebbene, proprio per la ragione di essere finita nel mirino dell’antimafia e della giustizia sportiva io credo che la società bianconera nella persona del suo presidente anziché mascherarsi dietro i “non so…non conosco…non mi risulta…non è vero” avrebbe potuto e dovuto tentare di abbattere il vergognoso muro dell’illegalità più o meno strisciante esattamente come fanno sempre più spesso i piccoli eroi del nostro quotidiano i quali trovano il coraggio di denunciare il teorema del “pizzo” e il delinquenti che li dissanguano.
Tutte le fasi del processo ad Andrea Agnelli nella nostra gallery dedicata.