Il Presidente Agnelli parla in conferenza stampa al termine dell'Assemblea degli Azionisti.

SALUTO - "Buongiorno a tutti, è un piacere essere qui al pari dell'Assemblea. Incontro in presenza ed è stile della Casa cercare, anche in un periodo complicato, di incontrarci di persona. Aiuta evidentemente la conversazione. Due cose: abbiamo appena terminato il CDA successivo all'Assemblea. E abbiamo attribuito le cariche e i poteri. Oltre alla riconferma mia e di Pavel, presidente e vice presidente, personalmente siamo onorati di entrare nel dodicesimo anno in carica. Il Consiglio ha nominato Maurizio Arrivabene come Amministratore Delegato della società. Credo che abbiate già il comunicato stampa, Maurizio in questa fase tiene anche le deleghe della parte di Managing Director Football Area. Avete seguito l'Assemblea, mi soffermerei su una parte molto breve a cui tengo particolarmente in questo momento storico, poi risponderemo alle domande. Per me è importante, e ho cercato di spiegarlo, il contesto dentro il quale l'industria si è mossa. Un contesto di crescita, indifferente a qualsiasi accadimento esterno. Nell'aumento di capitale 2019 la riflessione è stata: è arrivato il momento del cambio di paradigma. Non un rivoluzionamento, ma il mantenimento della competitività sportiva. In questo bisogna però iniziare un nuovo percorso di credibilità. Mi rifaccio ai risultati ottenuti tra il 2014 e il 2018 fuori dal campo. Un nuovo percorso di credibilità definito su 5 dimensioni: finanziario, con sostenibilità sul lungo periodo e la parte più importante è un Investor Day dove parleremo del futuro. Saremmo i primi a comunicare obiettivi finanziari sui quali essere giudicati. Un elemento poi gestionale, uscire dal paradigma del fatturato come elemento principale e andare a concentrarci sulle linee di mezzo, a maggior marginalità. Questa è un'industria che si giudica sul turnover, e il turnover, il fatturato, è vanità. Abbiamo con i nuovi Consiglieri annunciato un comunicato. Siamo stati attivi dal 2013 a oggi, in un contesto non di sviluppo, saremo sempre attenti all'ambiente e ai principi di buon governo. Vogliamo mantenere una leadership a livello politico a netto di quello che è successo negli ultimi 2 anni. Mantenere un ruolo di leadership nella politica sportiva e mantenere una solida competitività sportiva. I valori a cui ci riferiamo sono quelli storici della società e della città. Lavoro, abnegazione, sacrificio, disciplino. Come diceva Oriana Fallaci, e sono sensi molto allineabili con il nostro credo, dobbiamo amare, lottare, soffrire e vincere".

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COMPETITIVITA' - "Siamo Juventus. Competitività sportiva per noi vuol dire vincere, ambire a vincere ogni competizione. Il dogma non cambia. Se guardiamo ai risultati, anche ripuliamoli dal Covid, proiettiamoci alla stagione 2022-2023, il fatturato è sano e ci riattestiamo sui 450 milioni. Rientra la capacità di saper orientare tutto sulla squadra. E' sufficiente per competere a livello internazionale, poi servono le scelte migliori per competere e vincere. Siamo la Juventus, qui conta vincere. Sull'attualità, passo a Nedved il commento".

PIU' DIFFICILE? - "No, non è il periodo più difficile. Ma è un momento difficile, questo sì. Credo il più difficile sia stato il maggio del 2010, appena arrivato. E' stato molto complicato, c'era da ricostruire una cultura aziendale. Un'espansione, una trasformazione, dovevamo diventare una Corporation. C'è stato un cambio imponente che ha reso il processo complesso. Abbiamo aumentato il numero di professionisti, con la squadra Women e l'Under 23. Ci stanno dando soddisfazioni. Il grosso delle difficoltà sono dettate dall'industry, dal momento attraversato. Il piano 2019 era espansivo. Erano presi in considerazione alcuni risultati. Il Covid ci ha colpito nel momento peggiore ed è stata la tempesta perfetta. Non è però il momento più difficile, è entusiasmante ed emozionante nelle complessità e nelle sfide che questo momento ci dà".

FAIR PLAY - "2022/2023? Non ci sono problemi. Sembrava deluso (al giornalista, ndr). Sul 2023/2024 dovremmo valutare bene e capire quali saranno le nuove impostazioni del FPF, a livello Uefa ora è allo studio. Ci saranno nuovi parametri. Valuteremo poi il 2023/2024. Non abbiamo problemi".

PLUSVALENZE - "No, per quanto ci riguarda siamo rispettosi delle indagini in corso con Consob. Stiamo collaborando e stiamo dando tutto. Ricordo a tutti che ogni operazione, essendo quotata la società in borsa, è comunicata. Poi il resto è approvato. Da tutti. Massima collaborazione con l'autorità, ma assoluta e massima serenità da parte di Juventus".

MENO OPERAZIONI - "Sul numero di operazioni, ognuno deve valutare le singole società. Ricordiamoci che noi oggi abbiamo due squadre professionistiche, l'Under 19 ha poi praticamente tutti professionisti. In totale, circa 75 giocatori professionisti. Pensare che dei 25 ogni anno entrino in prima squadra come ricambio fisiologico... la vedo difficile. Per questo saranno tante operazioni, è importante la base di partenza. Reputo fisiologico che una parte del trading calciatori faccia parte delle caratteristiche di una società. Non ipotizzarlo sarebbe sciocco. Si è passati a un mercato da 3 miliardi nel 2021, con i 6 miliardi nel 2019. Va tenuto conto di questo. Se ci sarà un'oggettiva presa di coscienza da parte del settore, dovrà essere un'area dove non andare a creare eccessiva inflazione. E dev'essere accostata da una presa di consapevolezza da parte degli attori principali e una gestione più sana dei parametri zero. Chi chiede cifre enormi e ha una società che combatte questo comportamento, passa a competitor stranieri e riconoscono le valutazioni dei giocatori, sarà difficile avere più disciplina su quell'aspetto".

NUOVA CHAMPIONS - "L'auspicio è che avevamo portato un buon lavoro al 18 di aprile. La Chief People lo poteva confermarlo, portato avanti con 4-6 mesi tra l'autunno 2020 e la primavera 2021, dava una buona impalcatura dei diritti commerciali delle competizioni internazionali. Per Eca sarebbe un buon risultato, non credo soddisfi le dimensioni di cui necessita tutto il calcio. Le tutele? Ne abbiamo tutti bisogno, ma non solo. Anche di un ambiente sostenibile nel quale operare. Tra le poche cose cambiate, una per me è stata la creazione di una competizione eccellente, anche se ha aggiunto fatica ai giocatori. Parlo della Nations League. Ha posizionato le nazionali europee in contesti omogenei tra loro. Gibilterra-San Marino è una partita da risultato incerto così come Germania-Francia. Lo trovo fantastico da questo punto di vista. Auspicare modello analogo per i club sarebbe il minimo in questo contesto. Mi auguro si arrivi alla definizione di un'architettura sostenibile. La parola sostenibilità, ecco. L'ho detto in Assemblea, voi scrivete e commentate le vicende, fate sì che siate testimonianza delle vicende. Parlate con i protagonisti, oltre al risultato del momento quasi tutti sono insoddisfatti nel sistema in cui operano. Se c'è così tanta insoddisfazione, c'è anche necessità di intervento"

INDEBITAMENTO - "Sarebbe utile che le società pubblicassero dati omogenei e tempestivi". 

SUPERLEGA - "15-18 mesi per la Giustizia Europea. Sarà verosimilmente uno dei più lunghi, ma il passaggio era anche poter riprendere una forma di dialogo che porti all'individuazione da parte dell'industry sulla creazione di un sistema sostenibile. Poi guardiamo alle competizioni domestiche, minori. Sono tante le soluzioni. Ribadisco: diventa complicato quando ci sono soggetti così disomogenei trovare una soluzione, la sostenibilità di uno non è sostenibilità di un altro. Per questo dico la Nations League come esempio importante"