Se la Juventus ha ormai chiuso il capitolo riguardante la giustizia sportiva italiana, situazione ben diversa per Andrea Agnelli, che lunedì è stato squalificato per 16 mesi per l'inchiesta sulla manovra stipendi, dopo la condanna di 24 mesi per le plusvalenze. E proprio per quest'ultima, ieri ci sarebbe dovuto essere il ricorso al Tar per la richiesta di sospensiva. L'ex presidente della Juve invece ha scelto di rinunciare a fronte della garanzia di ottenere una rapida discussione nel merito del caso, ovvero tra settembre e ottobre. Proprio nel periodo, come riporta Tuttosport,  in cui una sottocommissione specializzata del Tar valuterà il ricorso di Antonio Giraudo avverso il suo “ergastolo sportivo”, retaggio che si porta appresso dei tempi di Calciopoli. Due vicende legali che risultano più intrecciate tra loro di quanto si creda. 

Agnelli, oggi la decisione del Tar: cosa può succedere
GIUSTIZIA SOTTO ATTACCO -  Giraudo infatti, con il ricorso presentato, si legge, intende indagare l’effettiva facoltà della giustizia sportiva, nell’alveo della propria autonomia e dunque senza appelli previsti presso altri tribunali, di privare un individuo della possibilità di esercitare la propria professione, come ad esempio quella del dirigente sportivo.Sotto attacco c'è l’intero impianto della giustizia sportiva italiana, che sulla propria autonomia poggia le fondamenta. Lo stesso impianto però ora messo nel mirino anche da Agnelli, il quale vuole seguire la strada intrapresa da Giraudo. 

IL PROSSIMO STEP -  Si era diffusa la convinzione che lo scenario appena descritto fosse il frutto di un accordo tra gli avvocati di Agnelli e quelli della Figc, che si era costituita in giudizio nell’udienza per il non accoglimento dell’eventuale richiesta di sospensiva. Un’intesa invece smentita all’Ansa, nelle ore successive, da parte della stessa Federcalcio. Il prossimo capitolo quindi in autunno, e ciò che succederà condizionerà poi anche le successive mosse di Agnelli in merito all'ultima inibizione relativa alla manovra stipendi.