VERGOGNA - "Serata difficile, è un periodo e va analizzato nel suo contesto. E' uno dei periodi più difficili, è il momento dell'assunzione delle responsabilità. Provo vergogna oggi per quanto sta succedendo, sono decisamente arrabbiato, ma consapevole che il calcio è uno sport di squadra. Si gioca in 11, da questo principio si riparte".
FIDUCIA AD ALLEGRI - "Allegri? Assolutamente fiducia. In una situazione come questa, ascoltavo i commenti, non è un solo uomo, non è un giocatore, dottore, fisioterapista, è una questione di gruppo e ripartiamo da qui. Abbiamo 9 partite in 30 giorni, posizioniamoci bene e ci devono vedere protagonisti".
PESA IL CONTRATTO DI ALLEGRI - "Fuori linea, parlo di gruppo, non può essere problema dell'allenatore se non vince un tackle. La Juve ha sempre fatto le verifiche a fine anno se volete mettere un orizzonte temporale. Faccio fatica a pensare a un cambio in corso. Allegri rimarrà, abbiamo 50 persone nello staff, dirigenti, 80-90 persone che devono avere la capacità di raggrupparsi e ritrovare identità e di mettere in campo le qualità che questa rosa ha".
RITIRO - "Non sono io a gestire, verrà l'allenatore e a lui spetta sempre la decisione. E' fondamentale il rispetto dei ruoli, e i ruoli saranno rispettati. Per me è un discorso collettivo".
COME IL PRIMO ANNO - "Personalità che tracciano la via? Sì, le vedo. Come giocatori, sia dallo staff. Penso di avere un gruppo di ottimi professionisti, il calcio si parla di alchimia positiva. Ora è negativa. Ci porta a essere estremamente arrabbiato e con un certo senso di vergogna, si esce una partita alla volta, riusciamo a mettere un filotto di partite. Esce tutto dal campo, abbiamo giocatori che possono esprimere la personalità da Juventus".