La Corte Federale d'Appello a Sezioni Unite, con Mario Luigi Torsello come presidente, ha parzialmente accettato il ricorso presentato da Andrea Agnelli. Di conseguenza, la squalifica inflitta lo scorso 10 luglio dal Tribunale Federale Nazionale è stata ridotta da 16 a 10 mesi. Questo rinvio era relativo al procedimento che trattava questioni riguardanti gli stipendi, i legami con gli agenti e le collaborazioni con altri club.

PENA RIDOTTA - La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha confermato questa riduzione della pena per l'ex presidente della Juventus, limitatamente al secondo aspetto delle indagini, che seguiva quelle precedenti riguardanti le plusvalenze. La nota ufficiale della FIGC ha inoltre precisato che l'ammenda inflitta ad Andrea Agnelli è stata diminuita da 60.000 a 40.000 euro.

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IL COMUNICATO - Nelle argomentazioni che portarono all'emanazione della sanzione, il Tribunale Federale Nazionale spiegò che sulla base delle prove raccolte, vi era una ragionevole certezza riguardo al contributo causale fornito dal dottor Andrea Agnelli nella manovra stipendi dell'anno 2019/2020. Questa fu la prima manovra oggetto dell'indagine e della successiva sentenza emessa nei confronti dell'ex presidente della Juventus. Il Tribunale ritenne che le stesse considerazioni fossero valide anche per la manovra stipendi dell'anno 2020/2021. In questa circostanza, si sottolineò che il dottor Andrea Agnelli aveva una piena consapevolezza della situazione economica e finanziaria della società, come dichiarato anche dal Procuratore Federale all'inizio dell'udienza. Si evidenziò come il Presidente del Consiglio di Amministrazione fosse costantemente informato e aggiornato sullo stato delle cose. Inoltre, si notò una chiara somiglianza di scopo e modalità, con le opportune variazioni del caso, con la manovra stipendi dell'anno precedente.