Lunga e bellissima intervista del Corriere della Sera ad Alena Seredova. Da Buffon a Torino, passando anche per la Juve. Ecco le sue parole. 

PRIMA VOLTA - "Torino? Era il 2005. Mi sembrò di rivedere Praga, col fiume in mezzo, le costruzioni del centro preziose, tanto verde. Ero venuta per una partita della Juve. Tifavo bianconero per via di Pavel Nedved, ceco come me. Sposo Buffon, Torino nel destino. Nel bene e nel male».

BUFFON - "L'incontro? A un evento di calcio. Dopo, non sembrava niente di diverso di due che iniziano a frequentarsi. Invece, ci siamo innamorati, abbiamo avuto due figli, ci siamo sposati. Ambientarsi a Torino... So che dicono che sia una città chiusa, ma io parlo anche coi muri e mi sono fatta tanti amici. La prima fu Valentina Zambrotta". 

LA JUVE - "Il passaggio negativo della mia vita credo sia ben noto. E la popolarità è stata un peso ulteriore: se il tuo dolore è sempre sui giornali, le ferite restano vive più a lungo".

D'AMICO - "Scoprii del tradimento di Buffon dai giornali. Sì. Fu un colpo secco. E molto, molto, duro. La rabbia sarebbe arrivata, ma prima ho dovuto assicurarmi che non stessi sognando. E avevo due bambini che dipendevano da me per tutto. La capacità di tenere divise le cose mi ha aiutata. E non sono una che si rigira il coltello nella piaga né sono vendicativa. Non mi tengo niente, ho la sfuriata facile, ma come mi accendo mi spengo. E ho pianto, ovviamente non davanti ai ragazzi. Mantenni la calma. Sulla carta, non ci avrei giurato: sono istintiva, ma ho scoperto che, nelle situazioni critiche, mi so frenare. Sono contenta di come sono. Gli altri non so. Come ne sono uscita? La presenza dei figli. E, sembrerà sciocco, quella del cane, Sprint, un ridgeback rhodesiano: mi faceva compagnia quando mettevo i ragazzi a letto fingendo che andasse tutto bene e iniziava la lunga notte insonne. Al cane potevo dire tutto. Mi lamentavo, mi sfogavo e lui ascoltava e non giudicava".
COSA NON HA FUNZIONATO - "Forse due modi diversi di vivere la famiglia. Io coi ragazzi mi diverto e, quando conosci una persona e siete entrambi senza bagaglio, non sai come diventa quando arrivano le responsabilità. A me è successo che mi sono dedicata completamente ai figli. Invece, Alessandro mi ha conosciuto già mamma e si è innamorato anche del mio modo di essere madre. Ci siamo incontrati a casa di amici e il rapporto ha acquisito valori e sfumature piano piano, in un modo bello. Avevo due bimbi, ero ferita e lui mi ha convinto con resistenza e pazienza. Non potevo desiderare un uomo migliore".

GLI AGNELLI - "Come mi hanno accolta? Bene (Alena è fidanzata con Alessandro Naso, altro rampollo della Famiglia, ndr). Perché l’hanno visto felice, credo. Poi, sono famiglie con tanti rami. Io ero amica di Lavinia Elkann prima di lui e lo sono adesso, ma non mischio le cose».

I FIGLI - "Diventare calciatori? Il grande è orientato su quello, l’altro gioca a calcio, ma ama anche il violoncello".

CON GIGI ORA - "Rapporti? Dire pessimi sarebbe una bugia. Siamo in buoni rapporti per quello che c’entrano i figli, ma non è più mio amico come prima".