JUVE - «Una gara molto equilibrata fra due squadre forti e con molta qualità nelle formazioni. Il confronto economico è improponibile perché troppo sbilanciato dalla parte della Juventus, ma in termini tecnici e tattici abbiamo dimostrato di poter stare fra le prime sedici della Champions League. Questo grazie a un’ottima organizzazione di gioco, un approccio molto aggressivo in ogni fase, sia quando attacchiamo che quando difendiamo, frutto della grande passione e dedizione che questo club ha sempre avuto e continua ad avere».
PREOCCUPAZIONI PIRLO - «Lo sa benissimo (ride), perché credo che lui e il suo staff abbiano visto decine di video! Comunque credo che la ricerca della profondità per arrivare al gol sia l’arma più affilata del Porto. Pirlo è stato un immenso giocatore e conosce il calcio, lo conosce profondamente. Questo non vuol dire necessariamente essere un buon allenatore, perché servono altre conoscenze, ma certamente è un punto di partenza. Pirlo, in questo momento, come tutti gli allenatori, deve dimostrare di valere la panchina su cui siede: ha un grande nome, ma sa che nel calcio si viene giudicati per il lavoro e i risultati, non per il nome. E a me sembra che finora abbia svolto un eccellente lavoro».