Il calcio italiano si trova in un momento difficilissimo a causa delle conseguenze esiziali della pandemia-covid. E parliamo di un comparto economico che, riporta Calciomercato.com, negli ultimi tredici anni ha contribuito all'erario e alla previdenza sociale per 14 miliardi di euro.

LE RICHIESTE DELLA FIGC AL GOVERNO (qui le parole di Gabriele Gravina):

1. rinvio per un congruo periodo di tempo (non meno di due anni) di tutti i versamenti dovuti a titolo di imposte dirette e indirette nonché dei contributi previdenziali a decorrere dalla entrata in vigore della legge con successivo pagamento con massima rateizzazione sino a cinque anni;
2. sospensione sino al 30 giugno 2023 del “divieto di pubblicità e di sponsorizzazione”, il cosiddetto betting;

Chirico: 'Playoff, 18 squadre: stessa politica Figc del 2006, zero coraggio e Gravina si nasconde. Sul green pass...'
3. accesso facilitato a misure di sostegno alla liquidità delle società sportive nonché strumenti di garanzia dedicati alle società in crisi;

4. procedure dedicate di rateizzazione e di conciliazione dei debiti fiscali delle società di calcio con l'Agenzia delle Entrate;

5. utilizzabilità in compensazione dei crediti per imposte anticipate derivanti da perdite fiscali in fase di liquidazione dei debiti tributari per ritenute sui compensi erogati ai tesserati;

6. introduzione di sgravi fiscali e contributivi in relazione ai contratti stipulati con calciatori professionisti di giovane età attraverso la modalità dell'apprendistato;

7. creazione del “fondo salva calcio” attraverso la destinazione, sino al 30 giugno 2023, della quota dell’1% sul totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato virtuale, effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo, sia on-line, sia tramite canali tradizionali, ad un fondo gestito dalla FIGC e destinato a misure di sostegno e di ripresa del calcio nazionale professionistico e dilettantistico, della Divisione Calcio Femminile e del Settore Giovanile e Scolastico. 

LA RICHIESTA DELLA SERIE A (nelle parole del presidente di Lega Paolo Dal Pino):


"Il dialogo e il confronto con le Istituzioni prosegue con l'obiettivo di modificare il decreto 105/2021 laddove prevede il 50% della capienza e comunque un distanziamento di almeno un metro negli stadi all'aperto.

Confermiamo la richiesta di avere nei nostri impianti il 100% della capienza con green pass, in subordine riteniamo ci siano le condizioni per avere da subito una capienza effettiva al 50% con sedute a scacchiera in sostituzione del metro di distanza che determina una fruizione inefficiente delle strutture.

Consapevoli delle grandi sfide dell’Esecutivo, nei colloqui con le Istituzioni abbiamo evidenziato come la crisi prodotta dall’emergenza sanitaria e le misure restrittive conseguenti abbiano generato una rilevante crisi di liquidità nel calcio professionistico, mettendo in ginocchio un settore che può invece contribuire molto al rilancio del Paese da un punto di vista economico e sociale.
Abbiamo sottolineato la necessità di misure e interventi dettagliati nella comunicazione odierna della FIGC".