Francamente ho l’impressione che Allegri stia un poco esagerando con la difesa delle sue, seppur legittime, convinzioni radicali e anche perdendo il senso della misura. Io mi chiedo e vi chiedo se mai a qualcuno fosse venuta in mente la curiosa idea di pretendere da Mennea di correre la maratone e anche di vincerla. L’avrebbero ricoverato ai pazzi. Lo stesso vale per Dybala il quale negli ultimi due mesi è stato costretto a scendere in campo e a macinare cinquanta chilometri a partita pretendendo poi che si facesse trovare lucido sotto la porta avversaria e facesse gol. Di qui la depressione del campione argentino e il suo conseguente calo di energie fisiche e mentali.
Qui la vedo molto più complicata. Credendo nei corsi e ricorsi storici vichiani, non vorrei che si stesse replicando ai danni della Juventus e del suo campione argentino ciò che accadde negli Anni settanta allorchè un allenatore di “ferro” a nome Heriberto Herrera costrinse il grande Omar Sivori a divorziare dal suo grande amore professionale per trasferirsi a Napoli dove nessuno gli avrebbe chiesto di cantare e di portare la croce. Certo è che il Barcellona attende con con ansia e che Allegri sembra voler far di tutto per spingere Dybala in quella direzione. La Juventus, a differenza di ciò che accettò da Heriberto Herrera, dovrebbe impedirglielo.