Partiamo subito da un concetto: non si può sempre apparecchiare bene la sala. In molti non si attendevano una Fiorentina così determinata all'Allianz Stadium ma, a prescindere da questo, i giocatori non sono macchine da corsa. L’importante, certe partite, è portarle a casa. Perché può capitare, e non è raro, di uscire da determinati scontri con un semplice pareggio o addirittura con una sconfitta. Dunque nessuna preoccupazione, anche di fronte ad una prestazione non esaltante da parte degli uomini di Allegri. Ho notato uno standard piuttosto buono, così come il livello atletico, nel gruppo dei bianconeri: senza considerare le diverse rotazioni tra centrocampo e difesa.
Mai sottovalutare il cambiamento degli allenamenti, dei carichi di lavoro e del contesto di gioco: persino una leggenda come Platini impiegò sei mesi prima di essere al 100%. Quanto all’Higuain visto in queste settimane, bisogna evidenziare il ruolo che ricopre, il più difficile di tutti: isolato in avanti, con il peso dei pochi palloni da giocare nell’immediato. Fisicamente, poi, il centravanti argentino è evidentemente diverso dagli altri compagni di squadra e impiega un tempo maggiore per tornare in condizione. La cura per il Pipita è soltanto una: giocare.
Adesso la Juve è attesa da una serie di partite complicate, con avversari che tuttavia dovrebbero giocare più aperti della Fiorentina vista ieri sera. Sulla carta, i bianconeri affiancheranno il Napoli per tutta la stagione come squadra più attrezzata per il campionato. Mi sembra che la classifica attuale rispecchi al meglio la gerarchia dei valori in Serie A, con la Roma ad un livello leggermente inferiore rispetto alle prime due della classe.