Se in una serata di metà aprile, sei ancora a farti certe domande, a chiederti chi sei e dove stai andando, cosa vuol dire esattamente? Se si parla ancora di crescita, di uomini e fiducia, di risultati e aspettative, e poi davanti c'è lo "spettacolo" di Juve-Bologna: di cosa si parla nel concreto? La Juve è in un limbo, ma non l'ha disegnato Dante: qui non c'è accesso al paradiso o retrocessione all'inferno. Semplicemente, c'è un punto fermo, inerme, immobile. Ogni passo in avanti si trasforma quasi misticamente in un passo indietro. Rispetto al girone d'andata - quello in cui sono stati commessi gli errori decisivi per lo scudetto -, Allegri ha prodotto punti ma sembra aver conquistato davvero poco. Di sicuro, non ha preso il cuore dei suoi tifosi, anche oggi accorsi in massa, anche oggi indecisi tra fischi e applausi, sorrisi per lo scampato pericolo o delusione per aver gettato al vento una chance piuttosto ghiotta. 

Juve-Bologna 1-1: solo un punto per i bianconeri, Vlahovic non basta
VERSO L'ANNO PROSSIMO - Dopo Juve-Bologna, estemporanea quanto si vuole, viene meno un punto cardine dell'allegro allegrismo: la solida base per il futuro, esattamente, dov'è? Ce la può indicare? E' nella fase difensiva, oggi scherzata da Soriano e Arnautovic, con Orsolini a fasi alterne? E' nella fase offensiva, ancora priva di idee, e di trame, e di intenzioni, e di soluzioni? Verso l'anno prossimo, con una squadra da costruire senza Dybala - a proposito: davanti al Dieci, è arrivata la definitiva sconsacrazione - e probabilmente senza Chiellini, da migliorare in ogni reparto e dunque con necessità di intervento massiccio sul mercato, cosa si può prendere da quest'altalena formato stagione e riproporla in un anno in cui lo scudetto mancherà già da due? 

ALTRI AVREBBERO RIFLETTUTO - La Coppa Italia è lo spartiacque tra un'annata da buttare e un'altra da congelare e magari da riscaldare a tratti come esempio per il futuro. La sensazione però resta forte: sembra una squadra in viaggio con un carburante d'inerzia, brava a strappare ma mai a imporsi nella partita. Il tutti per uno, Vlahovic, proprio non funziona. E l'uno per tutti, Cuadrado, stavolta è mancato nei dettagli e nei fondamentali. In una sera in cui va tutto storto, perdonarsi fa anche bene. Nel potenziale sesto ko allo Stadium, sfumato solo a due minuti dalla fine e con due uomini in più da sfruttare, forse è il caso di iniziare a riflettere. Di sicuro, con un'altra situazione, un altro tecnico e un altro contratto firmato, oggi si parlerebbe di tutto e tutti. Ma neanche il caldo sceso su Torino renderà rovente la panchina di Allegri.