Nella conferenza stampa di oggi pre-Spezia, Massimiliano Allegri ha avuto modo di tornare su un nervo scoperto di queste settimane a livello mediatico, ossia le sue dichiarazioni sulla "squadra giovane" e sui giocatori "che devono capire cosa vuol dire indossare la maglia della Juventus". Molti infatti si erano detti "ma come, ancora consideriamo giovani i 23-24enni?"

Certo che no, e difatti Allegri oggi si è spiegato: intendeva dire che ci sono giocatori ancora inesperti a livello internazionale, a prescindere dall'età. E ha fatto il nome di Locatelli come esempio. Tuttavia, ha proseguito l'allenatore bianconero, a certe età poco sopra i 20 anni i giocatori non si possono considerare ancora giovani come se avessero 18 anni. Certo, non sono all'apice della maturità (quello arriva ai 27-28 anni in genere) ma devono iniziare a mostrare tutte le loro qualità. E dimostrare di meritarsi di stare in una squadra come la Juve.

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Ed è proprio questo il fulcro di tanti strali di Allegri davanti alle telecamere. Anche se magari non sono dei navigati giocatori da Champions come lo erano Tevez, Pirlo, Mandzukic e compagnia cantante del primo ciclo Max, gli attuali elementi dell'organico juventino devono avere il physique du role per prendere in mano la situazione o quantomeno esprimersi al meglio quando chiamati in causa. E capire quale sia il bene del collettivo per il quale lavorare. Perché inesperto a livello internazionale magari sì, ma giovane ormai non più.