Dai sogni di una notte di mezza estate al calcio d'agosto - quello che... "non ti conosco" - passa la costruzione della Juve che verrà, quella di cui stasera si è visto il primo vero volto. Sì, dopo le buone apparizioni della tournée (nel mezzo dell'estate), dopo le belle speranze delle amichevoli, è arrivata finalmente la prima gara ufficiale della Juve 2023/24 e ha portato con sé tante novità. Quella di Allegri è sembrata la bella versione di un tema nei mesi passati scritto spesso in brutta copia, la copertina brillante di un film che ha trovato nuova vita. Ma la parte più interessante è nel contenuto. 

I CAMBIAMENTI - Facendo qualche passo dentro l'analisi tattica di questi primi 90' si notano già molti cambiamenti. Il pressing alto, a tutto campo, la riconquista famelica del pallone (da cui nasce il primo gol), la voglia di correre e quasi mai di attendere, la gestione relegata con intelligenza ai momenti di riposo, e poi la proposta, sempre di qualità. Temi da approfondire, tanto per noi quanto per Allegri, che dopo averne fatto vedere la cima, dovrà pian piano mostrarli nella loro completezza. Parola d'ordine, in questo caso: continuità. La strada, infatti, è quella giusta, ma serve il coraggio di procedere su questo percorso, di affrontare le difficoltà che arriveranno senza cambiare sentiero - se non per ciò pochi utili passi - ed essere quella che sembra la miglior versione di se stessi. Una Juve che va di corsa - dice Allegri - perché con una squadra esperta e di pensiero si ragiona, mentre con questi ragazzi giovani si sprinta e si va.

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I DETTAGLI - A tutto ritmo, ma con testa, perché nulla è lasciato al caso. Così Cambiaso parte esterno ma finisce per giocare a tutto campo, dentro il campo, quasi da mezz'ala di inserimento e strappo palla al piede. Così Locatelli si svincola dal cerchio di centrocampo, ritrova il suo ritmo nel coprire i buchi per gestire la manovra da dietro, con Rabiot che si allarga per far spazio e Chiesa sempre aperto per puntare sistematicamente uno contro uno. E fare male. Compiti, idee e quella voglia di rivalsa che non è tutto ma aiuta. Così è una Juve già diversa, perché vuole sentirsi speciale e vincente. Così è una Juve che potrà puntare a non essere ricordata solo come quella bella versione da calcio d'agosto.