Nel periodo caldo di una stagione che potrebbe portare allo Juventus Museum nuovi trofei storici, lo sguardo di Max Allegri è puntato sui prossimi obiettivi sulla panchina bianconera. Un rapporto fortificato stagione dopo stagione a suon di successi e titoli, quello tra il tecnico livornese e il club campione d’Italia, e che adesso appare più solido che mai. Anche in un periodo in cui le sirene di mercato si rincorrono, andando a toccare un allenatore tra i più in vista a livello europeo.

PSG SU MAX - Dopo l’ennesima delusione in Champions League, Nasser Al-Khelaïfi avrebbe scelto proprio Allegri per sostituire Unai Emery: il rapporto con il tecnico basco - complici le dolorose eliminazioni europee contro Barcellona e Real Madrid - non è mai decollato, e l’obiettivo del Paris Saint-Germain è adesso puntato sull’uomo capace di portare la Juventus per due volte in tre anni ad un passo dalla Coppa. Dalla Francia, le voci su un Allegri all’ombra della Tour Eiffel si rincorrono, scontrandosi per il momento con un finale di stagione tutto a tinte bianconere. Vero è che gli ultimi mesi della stagione 2017-18 potrebbero offrire una svolta nel futuro di Max, con la speranza dello sceicco che si concentrano su un possibile addio alla Juve dopo quattro anni al top. Tutto parte dalla prossima settimana, con il match decisivo contro il Milan in campionato che anticiperà lo scontro di andata con il Real Madrid in Champions: proprio i Blancos, capaci di schiacciare i parigini di Emery, rappresenteranno uno snodo fondamentale della stagione della Juve e di Allegri.

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NO ALLA NAZIONALE - Torino o Parigi per Allegri? La sensazione è che in ogni caso il futuro non sarà a Coverciano, nonostante la dichiarazione sibillina di Alessandro Costacurta. Il subcommissario Figc ha fissato al 20 maggio la decisione sul nuovo c.t. azzurro: in quella data terminerà anche il campionato e così, salva eventuale finale di Kiev, gli impegni dei tecnici sulle panchine dei club italiani. Ma l’ipotesi di un Allegri nel ruolo di commissario tecnico della Nazionale è stata già allontanata dal diretto interessato a novembre, quando stuzzicato prima del match contro la Sampdoria rispose: “E’ una mia ambizione, ma se ne riparlerà tra qualche anno”. Per uno che si diverte a vivere l’atmosfera della partita ogni tre giorni, la posizione di selezionatore è ancora un’idea troppo lontana. E allora testa sulla Juve, ancora una volta: perché prima delle sirene di mercato, c’è sempre l’inno della Champions.