Ecco la traduzione integrale del suo articolo:
"Quando sono arrivata nell'estate del 2018, ero attratta da una grande società e da un progetto importante dentro e fuori dal campo dove potevo essere protagonista. Sul campo abbiamo raggiunto importanti traguardi: un campionato, una coppa nazionale e una Supercoppa. Fuori dal campo posso dire che le cose non sono andate così bene.
Se guardo ai successi sul campo mi sento orgogliosa. Quando sono arrivata non sapevo se mi sarei adattata allo stile di gioco, alla linga, alla città e alla cultura. Non sapevo dove avrei giocato, per quanto e come. In una squadra costruita attorno a nove calciatrici della nazionale italiana mi sono inserita bene e non credo sia una cosa semplice. In questa stagione ho cambiato la mia posizione, giocando più larga e con differenti responsabilità. E' stato difficile mantenere la mia media gol e non sono sempre stata la miglior versione di me stessa, ma è stato comunque di lezione".
A volte Torino sembra un paio di decenni indietro rispetto all'apertura verso diversi tipi di persone.Sono stancata di entrare nei negozi e avere la sensazione che il titolare si aspettava che rubassi qualcosa. Può capitarti tante volte di arrivare all'aeroporto di Torino ed essere trattata come Pablo Escobar per via dei cani poliziotto intorno a te. Non ho mai avuto problemi di razzismo dai tifosi della Juve né in campionato ma c'è un problema nel calcio italiano e in italia. La risposta che viene data mi preoccupa: dai presidenti ai tifosi del calcio maschile che lo vedono come parte della cultura del tifo.
Ma credo che la conoscenza della Juve Women sia cresciuta da quando sono arrivata. Ho cercato di aiutare, scrivendo questi editoriali, e parlando sui media, i motivi che rendono la Serie A un campionato tanto interessante. So che ci sono sempre più calciatrici internazionali interessate a giocare con la Juve e forse ho giocato una piccola parte in questo. La Juve e il campionato devono però fare molti cambi per raggiungere il top europeo. Passare dal dilettantisimo al professionismo sarebbe un grande passo avanti. Le grandi calciatrici vogliono un ambiente dove evolversi ed eccellere. Il vecchio detto dice 'Se non è rotto non aggiustarlo' ma non credo che questo sia il miglior approccio nel calcio. Devi sempre cercare di migliorare, credo che molti vedano un club che ha vinto gli ultimi due scudetti come un clubb dove niente deve essere cambiato.La mia ultima partita sarà con le seconde dell'ultima stagione: la Fiorentina, che resta un avversario per la lotta al titolo. Non vedo l'ora di salutare i tifosi della Juve che mi hanno mostrato rispetto e supporto. Poi volerò a casa.
Credo di aver raggiunto tanto a Torino. Ho vinto trofei, segnato gol e giocato all'Allianz Stadium. Ho imparato tanto dell'Italia e l'ho esplorata. Ora non vedo l'ora di tornare a Londra non solo perché ci sono i miei amici e la mia famiglia attorno a me ma anche perché ho alcuni progetti molto interessanti. Torno a casa dopo aver chiuso un capito di 18 mesi. Torno dove tutto è iniziato, ancora una volta, non vedo l'ora di vedere cosa ha in serbo il futuro per me".