Mai avevamo visto quest'anno la Juventus così in difficoltà contro una avversaria, un primo tempo davvero sconcertante, zero azioni costruite, zero tiri in porta, squadra che sembrava impotente a controbattere le iniziative degli avversari, e soprattutto incapace di tre passaggi decenti di fila; la ripresa sembrava iniziata in maniera diversa, Juventus più tonica, ma fuoco di paglia, ancora la Lazio a fare la partita, e in vantaggio, casualmente per come arrivato il gol, ma meritatamente, anzi, diciamolo pure, risultato stretto per quanto vistosi almeno fino al 70'.
Bianconeri scesi nella formazione migliore possibile, in questo periodo, viste le assenze, ed anche le esigenze di turn over: 4 - 3 - 3, con l'inedita coppia Bonucci - Rugani, a centrocampo Emre Can centrale, Bentancur e Matuidi mezze ali, tridente offensivo Douglas Costa - Dybala – Ronaldo; dall’altro lato, Lazio con modulo 3 – 5 – 2, ma di fatto solo Immobile punta unica, Correa più a supporto e praticamente altro centrocampista aggiunto.
Primo tempo di marca chiaramente laziale, schierata come detto con centrocampo folto, a 5 o a 6 in realtà, pressing alto, e soprattutto aggressione sistematica al portatore di palla, in particolare ad Emre Can, che doveva essere proprio il giocatore fulcro della manovra bianconera, ma anche raddoppio costante al giocatore sulla fascia, insomma, chiuse tutte le fonti di gioco bianconero, e CR7 praticamente rimasto spettatore in campo, al punto che non si ricordano momenti in cui abbia avuto palla fra i piedi.
Il cambio della dinamica è stato prodotto dalle sostituzioni operate da Allegri, Bernardeschi per Matuidi, Cancelo per Douglas Costa: formazione riassestata in 4 - 4 - 2, come dire un giocatore in più a centrocampo, Bentancur a costruire, o meglio a dare di prima sugli esterni, dove si sono trovati ad operare quattro bianconeri, gli esterni di difesa e di centrocampo, e così la Juventus ha potuto finalmente manovrare con maggiore efficacia, non a caso negli ultimi venti minuti le due azioni decisive, ed altrettante occasioni nitide create, sempre su percussioni dalle fasce, soprattutto dal lato sinistro, con Bernardeschi, giocatore recuperato in pieno.