ERRORI - "Posso aver sbagliato qualche giocata, ma non ho niente per cui chiedere scusa. Ho fatto delle qualificazioni da 9, magari avrei potuto espellere Totti al primo giallo... Coco e il sangue? Lo provoca Gattuso, non un coreano. I rigori per la Corea? Non ce n'è uno solo, ma due, nella stessa azione: di Coco e di Panucci. Io ho visto il secondo, poi loro lo sbagliarono".
COCO - "Il taglio avviene dopo il contatto con Gattuso, lontano dalla palla. Non per un contatto con un coreano".
ENTRATE DEI COREANI - "Questa non l'aveva vista -indica quella mostrata nel video su Coco-, altrimenti lo avrei punito: c'era il corpo di un altro giocatore, era complicato. Gli assistenti erano Ratallino e Ferenc, non mi hanno supportato. Zambrotta? Sì, su Zambrotta era rigore, era fallo da rosso, senza dubbio. Lo ricordo bene, vicino alla panchina: il peggior nemico dell'arbitro è la tv. Ci sono 20 telecamere e tu sei solo, con due assistenti, non vidi dove lo colpì, se alto o basso. Per quella partita mi darei 8".
RIGORE NON DATO A TOTTI - "Tu senti quel momenti, c'è un giocatore che vuole danneggiare. Il coreano tocca prima il pallone e poi Totti. Lui prende prima la palla, non Totti che va giù dopo. Abbiamo fatto un seminario a Seul e c'era una giocata di Italia-Camerun dove il camerunese va a cercare la palla, l'italiano cerca il contatto e il rigore. Alzo lo sguardo e non vedo il mio assistente, pensò anche lui alla simulazione".
GOL ANNULLATO ALL'ITALIA - "Come posso vederlo, da dove sono? Non c'è fuorigioco ma deve dirmelo l'assistente, non io. Era impossibile per me sapere se fosse o meno fuorigioco: ha alzato la bandierina e l'ho dato".
PROTESTE ITALIANE - "Loro mi parlavano italiano ma è simile allo spagnolo. Nessuno mi insultò, lo avrei capito. Nessuno ci ha detto niente, appena finita la partita: sapevo già che sarei tornato a casa, che non avrei diretto altre gare, avevo già il biglietto di ritorno. Io agli ottavi".
PROGRAMMA IN ITALIA - ""Ho avuto tanti inviti a programmi controversi il Italia, erano pagati molto bene. A Mediaset mi volevano pagare 300mila dollari ma non sono andato, non era il momento. Quando è arrivato? Dopo un mese e mezzo, poi dopo cinque mesi. Io andai a un'intervista con Altafini, che era una delle seconde voci più importanti d'Italia. Con me fece 40 minuti di intervista, spezzata poi durante la trasmissione. L'acqua in testa? Lo sapevo già, era una tradizione, lo hanno fatto anche al produttore e al direttore".