Chiara Appendino, sindaca di Torino, ha commentato tramite Facebook le parole di Eniola Aluko, ex attaccante della Juventus Women, che in un articolo sul Guardian è partita all'attacco del capoluogo piemontese:

"Con questo post voglio rispondere alle parole di Eniola Aluko, giocatrice della Juventus ma anche avvocata e giornalista.

'A Torino trattata come una ladra. A volte la città mi è sembrata 20 anni indietro'. Queste dichiarazioni pesano come un macigno. Pesano perché si riferiscono a valori universali, come quelli dell'accoglienza e della lotta alle discriminazioni. Pesano perché la storia di Torino è una storia di porte aperte, non chiuse. Pesano perché oggi, purtroppo, nel nostro Paese episodi di discriminazione sono tornati a diffondersi.

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Negli ultimi tempi qualcosa in Italia è cambiato. In alcuni frangenti si è tornati a legittimare pensieri e comportamenti che dovevano rimanere sepolti per sempre, nelle pagine più vergognose dei libri di storia. Studiati sempre troppo poco.

Ma non mi rassegno io, non si rassegnano migliaia di cittadini che quei pensieri li combattono ogni giorno, non si rassegna Torino. Perché Torino non è così.

Ecco il motivo per cui vorrei dire a Eniola e a quanti, nel silenzio, hanno subìto episodi simili, che ad essere tornata venti anni indietro non è la Città, ma sono solo alcune persone. Che non rappresentano altro che loro stesse.

Torino invece è sempre qui. Consapevole delle difficoltà, ma profondamente determinata nel rifiutare che queste possano essere ridotte al colore della pelle, alla religione, o a qualsiasi altra caratteristica della persona.

Rimango convinta che la discriminazione si combatta con risposte culturali e politiche, a tutti i livelli, che non possono tardare ad arrivare.

La Città proseguirà nel suo costante impegno in questa direzione, con tutti gli strumenti a sua disposizione
".