L'accento romagnolo, l'emozione nel parlare di Juventus Women, la passione per gli animali e l'amore per il suo gatto "Belva". Nicole Arcangeli, attaccante classe 2003, cresciuta nelle giovanili bianconere, ha esordito sia in Coppa Italia che in Serie A agli ordini di Joe Montemurro prima di lasciare Torino per crescere. La scorsa seconda metà di stagione con la maglia del Parma ed ora al Como Women. Un viaggio, lungo, ricco di aneddoti, con uno sguardo al futuro e uno agli aneddoti di crescita con la Juventus Women.

Un passo indietro, ti ricordi quando ti ha chiamata per la prima volta la Juventus?
“Ho ricevuto la chiamata verso fine stagione, attorno ad aprile. Sono poi andata a fare un provino a Vinovo. Mi ricordo che quando sono entrata mi sembrava di essere in un altro mondo. Poi mi hanno comunicato che mi avrebbero tenuta. Mi ricordo però che la cosa bella era proprio stata entrare al JTC, poi vedere tutte le cose della Juve, incredibile. Si sa che nel calcio femminile la Juve era il meglio, quindi anche solo arrivare lì a fare il provino era incredibile. Poi dovevi dare il massimo per essere presa, quando me l’hanno comunicato ero felicissima. Un piccolo sogno che si è realizzato”.
 
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“Mi ricordo che mi ero andata a scaldare e quindi avevo capito che sarei entrata di lì a poco. Mi ricordo che ero agitata nel riscaldamento, poi dopo l’ingresso l’agitazione è passata. Era un’ansia tipo che mi batteva forte il cuore. Quando sono entrata Boattin mi ha abbracciata e mi ricordo che mi aveva sorriso. Anche le compagne in panchina, ricordo Rosucci e Bonansea che mi avevano incoraggiata”.
 
Quando hai scoperto invece che saresti passata alla Prima Squadra della Juventus?
“Me lo aveva comunicato il direttore Braghin, convocandomi nel suo ufficio. Poi mi ricordo che era stato pubblicato un post su Instagram. Quando me l’ha comunicato ero molto contenta. Da quando ero arrivata in Under 19 il mio obiettivo era la prima squadra, penso sia l’ambizione di tutte. Quando poi arrivi ad essere una giocatrice confermata è una bella soddisfazione. L’ho detto subito ai miei genitori e mia sorella”.
 
Invece, il ritorno a Vinovo da avversaria? Quanto eri emozionata? 
 “Ero emozionata dal giorno prima quando siamo partite da Parma per Torino. Io reputo Vinovo casa, come Rimini. Era strano giocare contro quelle che erano le mie compagne. Non mi aspettavo di giocare titolare, quando l’ho scoperto ero contenta, molto.” 
 
La parentesi a Parma e ora la scelta Como Women, cosa ti ha spinta verso il club lombardo? 
“Appena è arrivata la proposta in estate non ci ho messo molto ad accettare. Sapevo che il club credesse nelle giovani e l’hanno dimostrato. Poi chi ha giocato qua mi aveva parlato di un bel ambiente e di una squadra unita, questo mi ha spinto ad accettare. Ho parlato con Chiara Beccari e Matilde Pavan. Poi mio papà ha parlato con altri papà e gli hanno confermato che fosse un bel ambiente dove crescere. Al momento sì sono soddisfatta della mia scelta, mi trovo bene e sono serena, è quello che mi serviva. La cosa bella è che qui ti mettono tutto a disposizione per fare bene”.
 
Lo scorso anno hai ottenuto un riconoscimento di prestigio come il ‘Golden Girl’ come hai reagito quando te lo hanno comunicato? 
“Subito ero molto felice. Poi è stato bello l’evento di consegna. C’erano molti personaggi importanti nel calcio e trovarsi in mezzo a loro è stato bello. Anche il premio è bello, l’ho lasciato a casa a Rimini esposto”.
 
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 “Mi ricordo che appena uscita la lista delle convocate stavo scendendo dall’aereo quindi ho aperto Instagram e ho visto l’elenco, appena ho visto il suo nome le ho mandato una nota vocale immediatamente. Le ho detto che ero davvero contenta per lei e che lo meritava, ero emozionata per lei. Poi vederla giocare un Mondiale che è la cosa più bella che possa capitare ad una giocatrice quindi ero davvero contenta". 
 
Fuori dal campo, chi è Nicole?
"Mi piace tanto fare le foto, in particolare alle persone, magari ai particolari. Mi ricordo che già da piccola prendevo la macchina fotografica di una mia amica e facevo tante foto. Mi piacciono molto gli animali, ho un gatto tigrato che si chiama Belva. Mi piace il mondo della grafica e del disegno. I miei genitori e mia sorella ci sono sempre. Soprattutto mio papà, cerca di aiutarmi anche su cose di campo, ad esempio dopo le partite mi dice dove posso migliorare. Mia sorella anche è molto importante su tanti aspetti, soprattutto nei miei momenti di difficoltà, anche mia mamma è sempre pronta ad ascoltarmi e c’è sempre per me”.
 
Momento più bello e più brutto con la Juventus?
“Più brutto il periodo Covid. Avevamo una squadra davvero forte. Momento più bello l’esordio in Serie A contro il Milan. Le finali Primavera perse non le cito perché sono tre e fanno male tutte quante. Sono brutte ma mi dispiace davvero troppo per quelle sconfitte, non mi riprenderò mai penso”.
 
C’è qualcuna che ti ha dato particolari consigli? 
“Rosucci mi ha sempre consigliata, in generale però a Torino cercavo di prendere spunto da tutte. Prima di lasciare Vinovo Rosucci mi ha parlato, mi ha detto di allenarmi sempre al 100% che può essere una cosa banale ma è fondamentale per migliorare”.
 
A chi ti ispiri calcisticamente?  
“Nel calcio maschile il mio idolo è Neymar fin da piccola. Nel femminile mi ispiro a Lauren James del Chelsea, la reputo una delle più forti al mondo”.
 
Hai un sogno nel cassetto e quali sono i tuoi obiettivi futuri?
“Obiettivi futuri aiutare il Como facendo una bella stagione personale e raggiungere la salvezza di squadra. Sogno nel cassetto potrei dire vincere un Mondiale”.