LA PAROLA JUVENTUS - La domanda è un po' tendenziosa, certo: ma cosa sarebbe stato del caso De Ligt se Dybala avesse già firmato con i nerazzurri? Oggi probabilmente avremmo tutti una percezione diversa, di sicuro i tifosi coltiverebbero ancora un po' di timore su questo decisionismo imponente della società. Che sia giusto o sbagliato, lo stabilirà il campo: almeno, è coerente, e nella sua coerenza non può non essere apprezzato. Nell'intervista a Tuttosport, Arrivabene ha sottolineato proprio quest'aspetto, che sembra l'unica linea guida di una società sostanzialmente nuova, dunque necessariamente in attesa di accumulare esperienza: il club, il nome, il simbolo prima di tutto e tutti. Che vuol dire: il progetto si manterrà sempre competitivo, ma non saranno commessi gli errori del passato. Uno di tanti, come citato: la situazione Douglas Costa.
Arrivabene ha dato una grande notizia sulla Juve, ma non era di mercato
Si potrebbe quasi definire un "momento di popolarità", per Maurizio Arrivabene. Di quella sana, positiva, che spesso è come una folata di vento: rinfresca per un istante, ma è un attimo a scomparire. La Juve in questa settimana ha fatto tutti i passi giusti, dunque anche la tempistica ha aiutato a venir fuori con le ambizioni e le rassicurazioni: in attesa di Pogba e Di Maria, ma già chiusi, con Cambiaso in arrivo e nel giorno in cui Dybala si trova ufficialmente disoccupato, anche le risposte su De Ligt suonano come un inno d'orgoglio.
LA PAROLA JUVENTUS - La domanda è un po' tendenziosa, certo: ma cosa sarebbe stato del caso De Ligt se Dybala avesse già firmato con i nerazzurri? Oggi probabilmente avremmo tutti una percezione diversa, di sicuro i tifosi coltiverebbero ancora un po' di timore su questo decisionismo imponente della società. Che sia giusto o sbagliato, lo stabilirà il campo: almeno, è coerente, e nella sua coerenza non può non essere apprezzato. Nell'intervista a Tuttosport, Arrivabene ha sottolineato proprio quest'aspetto, che sembra l'unica linea guida di una società sostanzialmente nuova, dunque necessariamente in attesa di accumulare esperienza: il club, il nome, il simbolo prima di tutto e tutti. Che vuol dire: il progetto si manterrà sempre competitivo, ma non saranno commessi gli errori del passato. Uno di tanti, come citato: la situazione Douglas Costa.
IMPARARE DAGLI ERRORI - Dunque, la Juve imparerà dai propri errori? Non può fare altrimenti. E non solo sulle situazioni di mercato, ma anche dalla gestione della stessa dirigenza: il ritorno di Calvo, la nuova suddivisione dei compiti, il ruolo comunque centrale di Andrea Agnelli restano tre notizie positive per il futuro, a prescindere da come la si pensi a riguardo. Solo una dirigenza compatta, coerente e competente può ricostruire la Juve: a parole, ci siamo. Pure i fatti, al momento, corrono in questa direzione.
LA PAROLA JUVENTUS - La domanda è un po' tendenziosa, certo: ma cosa sarebbe stato del caso De Ligt se Dybala avesse già firmato con i nerazzurri? Oggi probabilmente avremmo tutti una percezione diversa, di sicuro i tifosi coltiverebbero ancora un po' di timore su questo decisionismo imponente della società. Che sia giusto o sbagliato, lo stabilirà il campo: almeno, è coerente, e nella sua coerenza non può non essere apprezzato. Nell'intervista a Tuttosport, Arrivabene ha sottolineato proprio quest'aspetto, che sembra l'unica linea guida di una società sostanzialmente nuova, dunque necessariamente in attesa di accumulare esperienza: il club, il nome, il simbolo prima di tutto e tutti. Che vuol dire: il progetto si manterrà sempre competitivo, ma non saranno commessi gli errori del passato. Uno di tanti, come citato: la situazione Douglas Costa.
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