Tocca ad Arthur. Se vuole cambiare aria, deve contribuire in maniera sostanziale all'addio. In due modi: intanto, può accettare la destinazione Premier League, che in questo momento sembra l'unica percorribile (anche per i costi da sostenere per il brasiliano); poi, per eliminare quella voglia di Barcellona che resta sullo sfondo, frutto anche di contatti con vecchi compagni e nuovo staff tecnico. Dunque, come la mettiamo? La Juve, che non ha convocato il brasiliano per la tournée negli Usa, ascolta offerte e poi ascolta il giocatore. Dovranno trovarsi tutti d'accordo, per una volta. 

QUESTIONE DI COSTI - L'Arsenal resta sullo sfondo, ma gioca sulla distanza tra calciatore e club bianconero. Da una parte c'è la voglia di Arthur di non perdere il treno mondiale, dunque quella di mettere minuti e visibilità nel bagagliaio di inizio stagione. Dall'altra c'è anche la volontà della Juve di scrollarsi di dosso di un ingaggio pesante per un giocatore ben distante dai top nelle gerarchie di Allegri. I Gunners sono una soluzione, ma non 'la' soluzione. Ci si deve lavorare. E deve farlo anche il centrocampista, insieme al suo entourage. Tutto dipende da Arthur: se abbassa le pretese e accetta il prestito, allora il suo addio è più vicino. I bianconeri sono pronti anche per l'assalto a Paredes, nel caso.