Com’è andata la seconda partita da titolare per Arthur? Il debutto dal primo minuto con Allegri non era stato il massimo in campionato. Ricordate Verona? Quella palla sporca alzata da Bonucci fuori area e il tentativo di addomesticarla da parte del brasiliano che finì per favorire la transizione di Tameze, Faraoni e Barak, col gol in tap-in del Cholito Simeone? Non il massimo davvero per uno che rientrava da un’operazione, tornato a disposizione dall’ottava giornata in su. Contro il Malmö, una seconda chance dall’inizio. Chiavi del centrocampo in mano e via. La risposta del giocatore è stata positiva, ma questo -temo- non cambierà molto. Lo spazio è quello che è, essendoci un Locatelli in più a Torino. Allegri, sì, quando ha parlato dell’ex blaugrana ha detto che può fare sia il play basso che la mezzala di palleggio, ma un play ce l’ha già e di una mezzala di palleggio non sembra avere poi tanto bisogno. Dunque Arthur rimane lì a fare il buon cambio di Locatelli al momento. Specie ora che la Juve sta provando a proporre qualcosina in più ed è meno attendista-contropiedista. E d’altra parte non avrebbe senso vedere Arthur impiegato a difendere dentro un 5-3-2 schiacciato nel primo terzo di campo e pronto a ripartire a campo aperto. Ma lo stesso discorso andrebbe fatto per Locatelli, perciò ben venga la svolta ‘offensiva’ cui stiamo assistendo da Salerno in qua. In attesa di rivederlo in campo (Allegri in conferenza stampa ha detto che non ci sarà domani a Venezia) torniamo ad analizzare Arthur contro il Malmö.