PROSSIME MOSSE - "Ovviamente preferisco non entrare troppo nel dettaglio, visto che siamo nell’ultimo giorno di mercato e ci potrebbero essere degli sviluppi nel rapporto tra il giocatore e il club. Abbiamo presentato la domanda di arbitrato ritenendo che il calciatore abbia il diritto di partecipare agli allenamenti con la prima squadra parimenti ai compagni, sostenendo che ci fossero discriminazioni rispetto agli altri".
OFFERTE - "Sul mercato non entro nel merito, è opportuno che tutte le parti in causa trovare una soluzione soddisfacente. Quanto agli striscioni e alle minacce si tratta di situazioni non carine che vanno a incidere sugli aspetti psicologici dei soggetti in causa, compreso un ragazzo di 26 anni che ha una moglie e dei figli. Penso sia opportuno abbassare i toni sulla vicenda al di là di ogni valutazione per far sì che una famiglia possa liberamente godere della propria vita”.
SOLUZIONE - "Io credo che, considerando la posta in gioco e i rapporti pregressi, sicuramente ci sarà la possibilità di arrivare a una soluzione condivisa che possa soddisfare entrambe le parti. Non si tratta di trovare un vincitore o uno sconfitto, ma di trovare una soluzione che possa tutelare entrambi. La nostra posizione non è quella riportata da molti giornalisti, con il risarcimento e tutto il resto, ma quella di ristabilire la dignità di un lavoratore, che ci sia pari dignità per i lavoratori sottoposti a un contratto con una società. L’esclusione dagli allenamenti tecnico-tattici ha influito su questo aspetto. Vogliamo pari dignità e che il giocatore lavori con il gruppo, anche perché contrariamente a quello che si dice Mauro ha un ottimo rapporto con il resto dei compagni. Vediamo se si riuscirà di trovare una soluzione".