SULLE PAROLE DI RAIOLA - "Ha detto che il mio problema è che sono contento di ciò che ho fatto? Ma non è così, niente va bene, so di poter fare di più e non sono soddisfatto. Sono ancora in tempo per rimediare. Avrei potuto essere più in alto, forse, ma non mi pento delle mie scelte, né di qualche stupidata giovanile. Non avrebbe senso ora. Sono cresciuto, l'istinto sostituito con il lavoro. La svolta è stata a Nizza, ma anche l'ultima stagione al Milan è stata formativa. Nei primi anni pensavo che bastasse giocare bene e fare gol, che il calcio fosse tutto qui e non mi si dovesse chiedere altro. Ho incontrato allenatori con i quali c'è stata sintonia e altri che non mi hanno aiutato. Ho litigato con Mou e Mancini, e ti parlo di chi è stato importantissimo per me. A diciotto anni non capivo, ma non sono mai stato così stupido. Mi hanno descritto così? La gente trova più interessanti i giudizi negativi".
SUI CORI DI VERONA - "Sfottò? Ne sono convinto anche io, ci credo. Se presi singolarmente, quelli che fanno i buu allo stadio sono tutt'altro che razzisti. Però, vedi, quei cori fanno male. Mi facevano male a sedici anni, a venticinque, mi fanno male ancora oggi che ne ho quasi trenta e mi faranno male a sessanta. A Verona ho avuto quella reazione, ma nella partita con la Lazio al terzo episodio mi sono rivolto all'arbitro e gli ho chiesto di farli smettere. Questa forma di inciviltà, che si può spacciare anche per sfottò, non può essere tollerata, non va accettata".
SUL MILAN - "Il Milan è il Milan. Ma al tempo stesso non ho alcun problema con l'Inter, non io almeno. L'Inter mi ha dato tanto, tutto è partito da lì, il settore giovanile, Mancini, la gente. Mancini è la principale figura della mia carriera, le due occasioni in cui abbiamo discusso aveva sempre ragione lui".
SU MIHAJLOVIC - "Sinisa è forte, talmente forte che ne verrà fuori. Non l'ho mai chiamato per non disturbarlo, ma ho scritto a sua figlia. Lui è un uomo leale, di lui ti puoi fidare, le cose te le dice in faccia".
SU TONALI - "Ha margini di miglioramento abissali. L'hanno paragonato a Pirlo, gli somigliava solo nei capelli. Sandro mi ricorda Gerrard e Lampard, e se il mio allenatore non si arrabbia dico che per me il suo ruolo ideale è dietro le punte. Sandro sa coprire tutto il campo, ma aggiungerebbe tanta qualità se spostato più avanti".