"Bisogna fare punti per la salvezza". Tutto ci si poteva aspettare, almeno fino a una decina di giorni fa, meno che a pronunciare questa frase fosse Massimiliano Allegri, l'allenatore della Juventus. Eppure è proprio così, il tecnico livornese lo ha detto davvero. Inutile, del resto, nascondere la testa sotto la sabbia dopo una prestazione indegna come quella offerta dalla squadra nel match casalingo contro il Monza, soprattutto se la classifica recita 23 punti - sì, 23 - all'alba del girone di ritorno. Certo, sul campo sarebbero 38 (e dunque terzo posto). Ma la penalizzazione subita per il caso plusvalenze non può nemmeno essere dimenticata, proprio perché l'attuale situazione della graduatoria non lo consente.

Allegri in conferenza: 'Bisogna fare i punti per la salvezza, altrimenti ci facciamo male'
E allora ben venga parlare apertamente di salvezza, sia mai che possa servire per scuotere la Juve fin dentro l'anima, lì dove evidentemente ha bisogno di essere "punta" per far riemergere quell'orgoglio che ormai non si vede da fin troppo tempo, soffocato com'è da prove (e uomini?) non all'altezza della gloriosa maglia della Vecchia Signora. I colori bianconeri, che in questo freddo lunedì invernale appaiono più sbiaditi che mai, meritano ben altro. Le parole di Massimiliano Allegri, più che la dimostrazione di una resa di fronte all'evidente impossibilità di una rimonta verso la zona Champions, suonano quindi come l'invito a un'assunzione di responsabilità, in primis a quei giocatori che di certo per la maglia non stanno spuntando sangue. Prima che sia troppo tardi.