Andrea Barzagli scrive a Giorgio Chiellini. Una lunga lettera alla Gazzetta dello Sport in occasione del suo ritiro, per lui che è stato come un fratello.

"Caro Giorgione, il tempo passa per tutti, ma i ricordi restano. Noi ne abbiamo molti insieme, con la Juventus e con l'Italia. Tanti bellissimi, alcuni dolorosi. Abbiamo vinto parecchio e ci siamo tolti della soddisfazioni straordinarie. Magari fra 20 anni si parlerà ancora del nostro ciclo in bianconero e della BBC, nata come strategia per affrontare il bi match contro il Napoli (29 novembre 2011) e poi trasformatasi nel tempo in un punto di riferimento per i compagni, per la squadra e per tutto il mondo Juve. un'alchimia perfetta anche grazie a quel fenomeno di portierone che avevamo alle nostre spalle: Gigi Buffon. Dei tre, tu sei sempre stato il più riflessivo e saggio, leo il più carismatico, io non ero di tante parole, ho sempre preferito essere un esempio silenzioso. Diversi e complementari. Uniti nella gioia e nelle difficoltà. E' sempre bastato uno sguardo per capirsi. Difficile scegliere una partita o un aneddoto: sono davvero troppi. Per anni abbiamo trascorso più tempo insieme che con le nostre famiglie. E sempre con i soliti due pensieri: vincere, meglio se non subendo gol. Godevamo da matti quando finivamo una partita senza aver incassato reti. Prim'ancora che un obiettivo, una missione. Benvenuto nel club di quelli che smettono, adesso resta solo Leo in pista. Ti sento sereno e quella è la cosa più importante quando si mette un punto dopo tante stagioni in campo. Gli ultimi anni, alla Juve come l'Europeo vinto con l'Italia e l'avventura negli Usa, te li sei goduti più dei primi, a volte vissuti con maggiori pressioni. Tanto che prima di ogni partita avevi sempre bisogno di parlare molto per stemperare l'atmosfera. Un viaggio bellissimo è finito, adesso te ne auguro uno altrettanto entusiasmante. Sei una persona curiosa, colta, intelligente. Un dirigente nato".