Andrea Barzagli si racconta a tutto tondo. Il difensore ha giocato la sua ultima partita con la Juventus il 19 maggio, prima di salutare tutti e ritirarsi ufficialmente dal calcio giocato. Resterà nel club, probabilmente, per far parte dello staff tecnico. Intanto, a JTv ha parlato così: "Primo incontro? Sono arrivato la sera tardi all'aeroporto, con mia moglie e mio figlio. Poi sono andato a dormire e la mattina mi sono svegliato per le visite mediche. Lei è andata a fare una passeggiata, mi ha detto bellissimo, bellissimo. Torino per un calciatore è perfetta, specie per uno della Juventus. Perché è piccola, viviamo quasi tutti in centro e ormai è abitudine vedere calciatori in centro. Non ti dà fastidio nessuno, a parte nei weekend lì ti possono massacrare di foto.
DEL NERI - C'era quando sono arrivato a gennaio. E' stato uno degli allenatori più influenti della mia carriera, perché mi ha fatto debuttare in Serie A, mi ha fatto fare un campionato intero e ha dato il consenso per prendermi. Ed è una bravissima persona ed è stato uno di quelli che ha dato il via a una difesa a zona, alta e aggressiva.
ESORDIO - Contro il Palermo? Abbiamo perso 1-0. Sono tornato, abbiamo perso e mi sono preso pure qualche fischio. Male. Ho detto: iniziamo bene.
SCONFORTI - Due anni fa, quando abbiamo perso con il Napoli. Arrivo ad allenamento e c'erano un po' di facce tristi. Ho guardato 4 o 5 di noi e ho detto: 'Mamma mia, abbiamo perso il campionato'. E tutti: 'Basta, ma che dici'. Io lo dissi in parte per motivare tutti, in parte perché lo pensavo.
BBBC - All'inizio giocava Chiellini terzino sinistro, l'anno dopo anche almeno nella parte iniziale mi ricordo che Conte lo ha rispostato terzino. Poi tutto è cambiato penso dalla partita di Napoli fuori casa, il Napoli giocava 3-5-2 e Conte ci ha messo a specchio. Da lì in poi c'è stato tanto lavoro dietro. Nessuno di noi aveva quasi mai giocato a tre. Ma alla fine sono incastri: per Bonucci era perfetto per come è lui come giocatore, oltre che quelle da difensore, mentre io e Chiellini eravamo più marcatori e andavamo addosso. Le prime volte non era facile, poi risultati e prestazioni hanno dato fiducia. Siamo diventati una corazzata, in Italia, in Europa e in Nazionale. Abbiamo fatto partite pazzesche, la nostra fase difensiva iniziava in attacco.
ALLEGRI VS CONTE - Lo spogliatoio la nostra forza. Allenamento? Se non sei a un certo livello, non puoi mai esserlo in partita. Chiaramente non ti avvicini mai, ma devi spingere. Con Conte abbiamo lavorato molto a livello fisico, mentre con Allegri c'era più palla. E più divertimento. Secondo me ci vuole grande rispetto, poi ognuno ha le sue idee da allenatore. Anche io però se posso fare lo scemo in campo lo faccio. Anche perché ho sofferto una vita da difensore. Non hai mai una gioia, conta chi ha fatto gol, non ti diverti mai, nelle partitine se si poteva mi buttavo in avanti a fare le stupidate.
IL PIU' VICINO AI GIOVANI - Sono uno di quelli che tutte le volte che ci allenavamo con i ragazzi, a me non è mai venuto di riprendere nessuno. Mi dava fastidio. Poi dipende, i ragazzini adesso è giusto che ogni tanto prendano due legnate tra i denti. Però l'errore rispetto agli altri che si arrabbiano, non mi è mai venuto. Poi se posso consigliare sì, ma i ragazzi ora sono diversi. Arrivano e sembra che sappiano un po' tutto. Hanno massimo rispetto, poi però vorrei vederli quando tornano con i loro compagni. Differenza tra me e loro da giovane? Moltissime. Ero ribelle e forse ne ho pagato le conseguenze, di errori ne ho fatti, ma la vedo solo sul mio personale. Poi sono cresciuto, da giovane non lo capisci. Devi avere persone vicine che ti consigliano, oggi con i social soprattutto. Se hai 20 anni, soldi, fortuna e popolarità è difficile gestire tutto perché non hai l'esperienza per farlo.
IL PIU' VICINO AI GIOVANI - Sono uno di quelli che tutte le volte che ci allenavamo con i ragazzi, a me non è mai venuto di riprendere nessuno. Mi dava fastidio. Poi dipende, i ragazzini adesso è giusto che ogni tanto prendano due legnate tra i denti. Però l'errore rispetto agli altri che si arrabbiano, non mi è mai venuto. Poi se posso consigliare sì, ma i ragazzi ora sono diversi. Arrivano e sembra che sappiano un po' tutto. Hanno massimo rispetto, poi però vorrei vederli quando tornano con i loro compagni. Differenza tra me e loro da giovane? Moltissime. Ero ribelle e forse ne ho pagato le conseguenze, di errori ne ho fatti, ma la vedo solo sul mio personale. Poi sono cresciuto, da giovane non lo capisci. Devi avere persone vicine che ti consigliano, oggi con i social soprattutto. Se hai 20 anni, soldi, fortuna e popolarità è difficile gestire tutto perché non hai l'esperienza per farlo.
SCUDETTO - Il più sofferto nel 2018, il più difficile 2016. Un'annata incredibile. Però il primo è il più bello, ha dato inizio a tutto.