LA JUVE - Ho avuto alcune offerte, ho scelto quella della Juve. Il primo anno è stato difficile e poi il secondo ho giocato e ho avuto una buona stagione. Rispetto alla Roma dove avevo solo il campionato, era diverso. Con la Juve c'era anche la Champions League. Ho avuto successo, abbiamo anche vinto la Coppa Italia contro il Milan, con una mia doppietta.
L'ADDIO - Nelle ultime settimane, la Juve e io stavamo discutendo il rinnovo. Avevo persino iniziato le ricerche per comprare una casa perché pensavo che avrei finito la mia carriera a Torino. Quando ho saputo che Leo (Bonucci) stava tornando, sono andato a vedere l'allenatore, Allegri. Eravamo in uno stage negli Stati Uniti. Mi disse di non preoccuparmi, di poter rinnovare alla Juve, che per lui il suo cardine era Chiellini-Benatia, che Leo era andato in un modo particolare l'anno prima, che aveva gente arrabbiata e avrebbe dovuto tornare al suo posto. Ok. Quando arriva la stagione, non gioco. Non sono più nemmeno nella rotazione. L'ho preso molto male. Ho detto ai leader che non sarei rimasto e che soprattutto non volevo più giocare per questo allenatore. Né il tempo né i tentativi dei miei compagni di squadra, che sono molto vicini, potevano farmi cambiare idea. Non volevo più giocare e in quel momento ho pensato di andare via dall'Europa per vivere una nuova esperienza con la mia famiglia.