Passato, presente e futuro nelle parole di Federico Bernardeschi. L’attaccante della Juventus ha affrontato diverse tematiche in una conferenza svolta nel corso del ritiro con la Nazionale a Coverciano dove preparerà le sfide a Grecia e Bosnia Erzegovina. La prima tematica riguarda la stretta attualità, con la Champions League finita nella bacheca del Liverpool per la sesta volta: "Un po' di sofferenza a guardare la partita di ieri sera c'era, ma questo è il calcio. Bisogna pensare al presente e all'immediato futuro. La Champions è una questione di sfumature, di dettagli. Quest'anno è stata strana".

ALLEGRI – A proposito di stagione che va concludendosi, Bernardeschi parla del rapporto con Massimiliano Allegri: "Il mister va celebrato come merita, vincere così tanto e in tutti questi anni non è facile, né semplice. Ogni allenatore ha le sue idee e le sue caratteristiche, che hanno portato la Juventus a vincere. Successore? Non mi esprimo, c'è una società seria con dirigenti bravi. Sicuramente sarà un allenatore da Juventus. Ogni allenatore che arriverà, porterà uno step in più per ogni giocatore: un allenatore ti dà sempre qualcosa di nuovo per il tuo bagaglio. Come giocatore posso dire che Sarri è un allenatore valido: non so se sarà il nostro allenatore, dobbiamo aspettare la società".

Bernardeschi: 'Così è cambiata la mia vita, ecco perché ho preso il 33'
CONTE – Non mancano le sue considerazioni sul trasferimento di Conte all’Inter: "Ho avuto la fortuna di essere allenato da lui all'Europeo, ho avuto il piacere di giocare per lui. Posso solamente dire che ha fatto la storia della Juventus da calciatore e da allenatore. Per quanto riguarda la passione dei nostri tifosi, è normale che ci sia, però è anche vero che la storia l'ha fatta".

JUVENTUS – Bernardeschi si sofferma anche sul momento della Juve: "Questi due anni alla Juventus sono stati un crescendo, entrare in una società nuova non è semplice. Quest'anno è stato di consapevolezza, di crescita continua in tutto l'anno. Ovviamente adesso voglio sfumare i dettagli: i gol, il mettermi meglio in campo. Sto lavorando per questo, ne ho le capacità".

KEAN – Bernardeschi si troverà in Nazionale con Moise Kean, compagno in bianconero: "Innanzitutto Moise è un giocatore giovane che va fatto crescere senza pressioni e responsabilità, ha bisogno di sbagliare e soprattutto di trovare un equilibrio calcistico. Va lasciato in pace: deve sbagliare ma anche lavorare, e lo ha sempre fatto. Sbagliato mettergli un'etichetta, ogni essere umano è diverso dall'altro".