Riflessioni a voce alta, quelle del ragazzo carrarino, le quali a prima vista e dopo un’analisi superficiale potrebbero anche venir interpretate come un eccesso di presunzione specialmente quando lui afferma, in maniera netta e chiara, di volersi candidare come faro illuminante per la Juventus che verrà nel prossimo futuro. Ebbene, un simile atteggiamento non deve assolutamente essere confuso con quella certa immodestia che, talvolta, caratterizza le figure di alcuni “giovani talenti” i quali, poi, cadono impietosamente a terra per aver volato troppo in alto verso il sole come accadde a Icaro.
Il merito di questo processo evolutivo va certamente attribuito anche a Massimiliano Allegri oltre alla vocazione verso il positivo del ragazzo. Il tecnico della Juventus, infatti, ha dimostrato di possedere quella specifica qualità che fa di un buon allenatore soprattutto un ottimo educatore e di conseguenza un eccellente professionista. Allegri, in buona sostanza, si è comportato con Bernardeschi allo stesso modo con il quale aveva gestito precedentemente sia Rugani che lo stesso Dybala. Ovvero ha imposto loro la regola dell’attesa paziente fregandosene di coloro i quali si stupivano per il fatto che il tecnico non “usasse” tutto e subito il materiale prezioso che aveva a disposizione. Una legge di natura che governa ciascun evento umano visto che anche per venire al mondo occorrono nove mesi. Ora, come è accaduto per Dybala e per Rugani, anche Bernardeschi è pronto. E’ così che nascono i leader.
@matattachia