Federico Bernardeschi si racconta. Il talento italiano della Juventus ha parlato in un'intervista a Fashion Illustrated, eccone alcuni passaggi: ​"Alla Juve sono diventato un uomo, cerco di imparare e di migliorare ogni giorno. Ma la mia passione per il calcio c'è fin da quando sono nato: infatti, mi raccontano che a tre anni già correvo dietro al pallone, non sapendo nemmeno cosa fosse, come un amore a prima vista. Mi sono innamorato del calcio, oggi mi ritengo un uomo fortunato, perché questo è il mio lavoro ma anche la mia più grande passione e divertimento”. 

DA EMPOLI ALLA JUVE - “A otto anni facevo avanti e indietro per allenarmi nelle giovanili dell’Empoli quasi tutti i giorni, sacrifici soprattutto per i miei genitori. Poi a dieci anni sono passato alla Fiorentina e, tra pulmini e treni, è iniziato un percorso che mi ha portato a 16 anni a trasferirmi a Firenze. Faticoso, ma mi ha fortificato, aiutandomi a essere un calciatore di livello. Oggi gioco nella Juventus, che è il massimo, quindi direi che ne è valsa la pena". 

Idea Frattesi: tra Roma e Sassuolo spunta la Juve
SACRIFICI E PRESENTE - "Ho fatto tante rinunce da giovane, vedevo i miei amici uscire, andare a ballare, a divertirsi e io spesso non potevo per via delle partite. Ma volevo solo realizzare il mio sogno. E oggi continuo a lavorare così, perché il calcio è la mia vita e per la mia passione, per cui farei di tutto. Ogni giorno cerco di migliorarmi e di crescere, per raggiungere traguardi sempre più importanti. Ho anche la fortuna di giocare in una società che è molto ambiziosa, che è una delle più importanti del mondo e in cui tutti i propri sogni possono realizzarsi. Per farlo, però, bisogna andare oltre i limiti".

NUOVA MAGLIA - “Eravamo tutti stupiti all'inizio, ma lo stupore a mio avviso è sempre positivo. Poi adesso ci siamo abituati, ammetto che mi piace molto e vederla in campo è un piacere".