Una vigilia ricca di parole. Dopo Pjanic e Bonucci, ecco anche quelle di Federico Bernardeschi, riportate da Tuttosport: «Dobbiamo fare gol. Cioè dobbiamo farne di più, perché non è possibile che giocatori del nostro calibro tirino così tante volte in porta e segnino così pochi gol. E’ vero, concretizziamo poco, ma in compenso creiamo dieci dodici occasioni. D’altra parte ci sono partite nelle quali non vuole entrare in nessun modo e poi sono convinto che presto arriveranno partite in cui entrano tutti. Diciamo che sarei più preoccupato se non creassimo le occasioni». 

GOL PRESI - «Che poi, a volte ci complichiamo la vita da soli. Perché quando facciamo gol, ne prendiamo uno dopo quattro o cinque minuti. Credo che analizzeremo bene questa cosa con l’allenatore. Perché anche questo rende più acuto il problema di sbagliare tanto davanti. Per esempio, contro il Genoa, loro hanno fatto praticamente solo un solo tiro in porta e con quello hanno segnato». 

Pjanic: 'Sarri, mi diverto. Arbitri? Chi perde cerca alibi, chi è forte vince. Su Juve e Champions...'
SARRI - «Sarri è stato molto chiaro, è preoccupato per la concretizzazione, felice per quanto produciamo. D’altra parte, una volta c’è il portiere che para in modo fenomenale, una volta abbiamo sfortuna, una volta sbagliano noi... Dopodiché, calmi perché siamo in testa, creiamo una dozzina di palle gol a partita e siamo la miglior difesa. Per carità, dispiace anche a noi non concretizzare tutto. Sarebbe bello vincere sempre tre o quattro a zero. Ma attenzione, perché novembre è sempre un periodo particolare. Ci sono tante partite, è una fase molto intensa della stagione, quindi certi giudizi sono da pesare». 

TREQUARTISTA -  «C’è molto da correre, ma a me piace correre. Devo coprire di più, perché sono un centrocampista avanzato. Ecco perché talvolta gioco meglio nel secondo tempo rispetto al primo. Se gli avversari calano o hano un palleggio meno efficace diminuisce la necessità di difendere e aumenta la possibilità di attaccare negli spazio che si creano. Più gioco lì, più imparo e più mi trovo bene. L’allenatore mi sta spiegando tante cose a livello di movimenti».

TORINO - «Il derby è sempre difficile, è una partita a sé. Troveremo sicuramente un ambiente ostile e una squadra agguerrita, ma noi siamo la Juve».