RIMPIANTI - "No, proprio zero. Ho giocato in un top club europeo, ho vinto tantissimo, sono campione d'Europa e abbiamo fatto un qualcosa di straordinario con i miei compagni in Nazionale. Quando rivedo questo bambino, che è partito alla Fiorentina, mi chiedo quali sogni avesse allora: questi".
RIGORI AGLI EUROPEI - "Se uno ha personalità, allora ce l'ha sempre. Io mi sarei sentito male con me stesso a non calciarlo quel rigore. Poi ovviamente il mister chiede chi se la sente e chi no, in pochi se la son sentita (ride, n.d.r.). In un periodo così devi avere i c******i per farlo. Se li avessi sbagliati, ci sarebbe stato tutto il dispiacere del mondo, però sarebbe stato peggio se non avessi avuto i c******i di tirare. E' facile quando le cose vanno bene: pomparsi di ego, gonfiare il petto. Diventa più facile e scontato, ma è proprio quando le cose vanno vale che deve uscire quello che sei realmente. E' questo che conta. Quando va male. Nella camminata ti batte il cuore, il campo è infinito: è qualcosa di veramente indescrivibile. Appena ho preso il pallone in mano e l'ho messo sul dischetto, è come se tutto si fosse fermato".
CALCIO ITALIANO - "Noi in Italia viviamo il calcio forse più come un'ossessione. Noi ovviamente giochiamo per i tifosi e dobbiamo anche essere grati a questo, ma secondo me, nella vita, ci devono essere sempre dei limiti e a volte, purtroppo, noi li abbiamo un po' superati".