SEGRETO - "Qual è? Fargli sentire fiducia. Sono così un po’ tutti i giocatori. Ma anche io all’inizio ho avuto dei problemi con lui a Parigi. Perché? Quando arrivai al Psg nel 2013, Rabiot voleva andarsene. Parlammo più volte, lui mi ripeteva che intendeva cambiare aria perché pensava che avrebbe giocato poco con gente come Verratti, Thiago Motta, Matuidi... Io, invece, ero sicuro che si sarebbe ritagliato uno spazio importante perché possedeva qualità diverse. Prima glielo ho detto, poi ho cercato di dimostrarglielo impiegandolo parecchio. Alla fine penso che lui abbia apprezzato la mia sincerità, infatti è esploso in tutto il suo talento. Era un ragazzino, ma si muoveva come un 30enne in campo. Questione di fiducia. Però comprendo Sarri: noi allenatori non possiamo sempre capire i giocatori dopo 5 minuti, a volte serve più tempo: esistono tante variabili".
LIONE - "Parte da un gol di vantaggio, però le squadre francesi non saranno favorite a causa dell'interruzione della Ligue1. Non giocare incontri ufficiali non è un dettaglio. Detto questo non credo sarà così facile per la squadra di Sarri. Aouar? Buon giocatore, tecnico e dinamico però molto giovane".