QUALIFICAZIONE AL MONDIALE - "Che sensazioni ho provato? Dolore zero, nonostante un calcione che mi hanno rifilato. Me ne sono accorta dopo, dal livido sulla tibia. E nonostante le lacrime che ho versato: sembravo una bambina di dieci anni ma erano lacrime di gioia. Una gioia infinita".
NAZIONALE MASCHILE A CASA - "Rivincita? Macché, dispiace a noi ragazze come a tutti. Però, sotto sotto, un piccolo vantaggio c’è: il paragone a nostro favore stavolta ci ha dato visibilità".
MOVIMENTO - "I club professionistici che hanno creato squadre femminili, giovanili e non solo, aiutano in maniera decisiva. Un conto è crescere allenandoti con i ragazzi, come successo a molte di noi fino ai dodici-tredici anni nella squadretta del paese, un altro è avere strutture e allenatori che coltivino il talento e che ti preparino fisicamente e tecnicamente. Poi le vittorie: se vinci trascini gente e aumenti l’interesse. Ultimamente eravamo state di nuovo messe da parte, per crescere servono ancora molti investimenti e abbattere i pregiudizi e l’ignoranza. Non siamo maschiacci o incapaci, siamo atlete che amano il gioco del calcio. A me non dà fastidio essere giudicata, ma ad altre magari sì e ci restano male. Per questo dico: finiamola, abbiamo dimostrato di capirci e di essere più che capaci. La qualificazione al Mondiale – per tutto il nostro movimento – può davvero fare la differenza".
CHI È BARBARA BONANSEA - "Una gemelli. Una persona tanto silenziosa o tanto ballerina, dipende dal momento. Qualcuno mi riconosce e io dico “sì, sono io” con un po’ di vergogna. Gioco perché mi rende felice, non per essere chissà chi. Studio economia e mi mancano sei esami alla laurea triennale, il prossimo d’inglese. Per il resto film, musica, libri. Dopo il filone Dan Brown ora sono su “Campionesse” di Uva e Gasparri. Un viaggio nel nostro calcio femminile attraverso undici icone internazionali. Io? No, non ci sono... Però compaio in “Il mio Brescia”, la mia ex squadra, e nell’annuario della Juve. In più, fatemelo infine ridire, siamo donne mondiali. Mica poco".