Roberto Boninsegna, per i suoi 80 anni, si regala un'intervista al Corriere della Sera. Ecco un estratto. 

MAGLIA INTER - "Ero un gran rompipalle come tutti i figli unici. Per la festa di Santa Lucia chiedevo sempre un pallone e la maglia dell'Inter, ma in casa non giravano tanti soldi: papà lavorava alle Cartiere Burgo e sulle presse aveva perso tre dita, mamma faceva la magliaia. Ma ho preso più da lei che da papà. È lei che mi ha trasmesso la passione per il calcio. Incinta di otto mesi andò allo stadio a vedere il Mantova, ma non la fecero entrare. Si ripresentò la partita dopo con un'amica: signora, le abbiamo detto che non può entrare. E lei indicando l'amica: ma questa è levatrice, se nasce il mio Bobo lei interviene. Entrò".

Boninsegna: 'Juve in lotta per lo Scudetto. Per questo me ne sono andato'
MAZZOLA - "L'anno prima della mia cessione alla Juventus vedo Sandro all'aeroporto di Olbia che parlotta con Anastasi. Conoscendolo penso: vuoi vedere che mi vuole scambiare con Pietruzzu? Abbiamo fatto anni bellissimi insieme, ma a Sandro non credo. Il gol all'Inter? Ho esultato sempre a braccia alzate, ma per la rabbia. Devo ringraziare Fraizzoli però: ho vinto più scudetti e coppe in tre anni con la Juventus che in 7 anni con l'Inter".