BONIPERTI: “Pronto, chi parla?
BERNARDINI: "Sono Marco, amico mio".
BO: “Marco chi?”
BE: "Un tuo compagno di viaggio per tanti anni che sembravano dover finire mai".
BO: “Non ricordo…”
BE: "Mi prendi in giro, presidente?" (risata, nda)
BO: “Valà che si. Mi diverte confondere la gente, anche quei pochi amici i quali immaginano che alla mia età io sia un po’ rincoglionito e frusto. Certo la memoria, ogni tanto, mostra delle crepe. Questione di attimi, però. Le voci più intime le riconosco bene, non credere, anche la tua vecchio segugio di notizie che non riuscivi a strapparmi mai. Allora, dimmi un poco come va?”
BO: “Mica solo quella. Ho ancora due gambe belle toste e il fisico che risponde bene. Faccio attività fisica e non sgarro. Tutte le mattine vado nel mio ufficio vicino al Po e lavoro. La mia segretaria, l’insostituibile Rosanna, a volte mi guarda stupito e mi rimprovera perché ho guidato l’automobile da casa fino a lì”.
BE: "Insomma, un ragazzino di novant’anni".
BO: “Vigile e agile come la mia Juventus. Lei di anni ne ha trenta più di me. Ma in effetti siamo due giovani lottatori dal cuore indomito”.
BE: "Un patto con il Diavolo come Falstaff?".
BO: “Meglio ancora e meno compromettente. Un accordo con il Padreterno preso tanto tempo fa quando ero giovane e bello. Per il momento regge e io lo ringrazio tutte le mattine quando spunta l’alba”
BO: “La forza della fede. Quella vera che non si esprime con le parole ma che porti nel cuore. La vita, quella vera, è sempre e soltanto una questione di cuore".
BE: "L’energia, dunque, che arriva dalle stelle".
BO: “Anche da questa terra. Dalla mia famiglia. Sempre unita e ben compatta proprio come una squadra di calcio. Come la Juventus. Al contrario di quel che accade oggi in questa società confusa. Nessun tradimento, mai, neppure morale. Un blocco di marmo unico e indivisibile. Mia moglie, i miei figli, i nipoti. Una volta l’anno pretendo che ci si faccia una fotografia tutti insieme, come a inizio campionato”
BE: "A proposito di tuo nipote Filippo. Un giorno mi dicesti che sarebbe diventato un campione per le doti calcistiche che aveva. Oggi gioca nel Cuneo, in Lega Pro, dopo tanto peregrinare per l’Italia. Avevi visto male?".
BE: "Domenica allo Stadium verranno spente virtualmente centoventi candeline sulla torta della Juventus. Ci sarai anche tu in tribuna?".
BO: “Mi hanno invitato, naturalmente, ma io non amo le celebrazioni pubbliche. Forse ci sarà mio figlio Giampaolo, non so. Vedrà lui. Io farò come sempre. Seduto in poltrona davanti alla televisione. Non sarò da solo, però. A fianco, sul divano dello studio, ci sarà l’Avvocato. Come sempre da quando decidemmo di non andare più allo stadio e di vedere le partite insieme. Non ci siamo mai lasciati anche se lui è lontano e mi manca davvero molto. Guarda, stai bene attento, non sono le farneticazioni o le allucinazioni di un quasi novantenne. E’ la realtà di un vecchio ragazzino”.