VEDERE LE PARTITE COL PADRE - "Un supplizio, lui la viveva malissimo e allo stadio non reggeva oltre un tempo. Nell'intervallo andavamo negli spogliatoi a salutare i giocatori e poi scappavamo a casa, in attesa di conoscere il risultato. Soffriva soprattutto il derby col Toro e le sfide con l'Inter. Per fortuna in quegli anni la Juve vinceva spesso a San Siro, ma ricordo una sconfitta contro i nerazzurri di Trapattoni che poi conquistarono lo scudetto: era un'Inter imbattibile".
GIAMPIERO OGGI? - "Non so se si troverebbe a suo agio. Una volta c'erano gli sfottò e poi tutto finiva lì. Ora vedo odio esasperato. L'Inter era una rivale sul campo, ma mio papà ha sempre avuto ottimi rapporti con tutti i suoi presidenti. Quando decise di ritirarsi, Angelo Moratti gli fece un'offerta irrinunciabile per portarlo in nerazzurro ma lui rifiutò: era bianconero dentro. Era legato a Massimo da una grande amicizia e finché c'è stato lui, quando non vinceva la Juve non gli dispiaceva se vinceva l'Inter. Mio padre nel calcio cercava la purezza, l'entusiasmo e lo spirito. Per amore di questo mondo antico mi sono appassionato al calcio femminile. Ad agosto abbiamo organizzato un torneo negli Stati Uniti che è stato un successo: lo rifaremo."