Anche Massimo Mauro è intervenuto a Repubblica per raccontare Giampiero Boniperti: "Mi guardò e come prima cosa mi chiese: ma è vero che lei è comunista? Lo conobbi per la prima volta nel dicembre del 1984. La Roma mi aveva cercato un paio di mesi prima, la Juve lo venne a sapere e Boniperti volle incontrarmi. All’epoca non c’erano i procuratori: avevo 22 anni, mi ritrovai in una stanza a parlare del mio contratto alla Juventus con un mito del calcio italiano e mondiale. Firmai subito: l’offerta era più conveniente di quella della Roma. Certo, il presidente Dino Viola, altra persona eccezionale, non la prese benissimo. Sapeva anche essere duro, aveva tanta grinta e soprattutto la vittoria nel sangue. Quando firmavi il contratto era tirchio, quando vincevi una partita importante spesso ti triplicava il premio senza dir niente".