Un conto è il calcio, un altro è la politica. Leo Bonucci, in conferenza stampa, interrogato sulla questione Turchia rifugge nella legittima libertà di pensiero. Ma con un piccolo messaggio 'pacifista', forse anche al compagno Demiral, finito nei guai

PERCORSO - "Il nostro percorso di crescita deve continuare già da questa partita. Se gioco? Non gliel’ho chiesto, ma sono sempre a disposizione. L’avete visto in questi anni: Juve, Milan, Nazionale, ho sempre cercato di essere pronto per qualunque partita".

CONSIGLI AI GIOVANI - "Dovranno semplicemente essere loro stessi: se sono qui è perché hanno le qualità per esserci. Siamo contenti che questa squadra si possa un po’ ringiovanire, nei prossimi anni serviranno giocatori pronti a sostituire noi che man mano lasceremo la Nazionale. Ma già adesso siamo messi abbastanza bene".

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DIFFERENZE DI GRUPPO - "Questo gruppo sembra un club e non una selezione: ogni volta che ci ritroviamo, è come se stessimo insieme ogni giorno. Sono ragazzi responsabili, educati, pronti a seguire le indicazioni dell’allenatore, che a sua volta ci ha aiutato molto. Rispetto ad un passato fatto di tanti doppi allenamenti e una sola serata libera, ci aiuta ad essere più sereni e quindi ad apprezzare di più il tempo che viviamo con la Nazionale. Questo consente di creare un gruppo ancora più unito. È uno scambio equo: noi diamo tutto in campo e Mancini ci fa staccare due ore con la testa, quando si può".

PREFERENZE - "I talenti possono essere anche bravi ragazzi, dipende dalla loro testa e dalla voglia di mettersi a disposizione del gruppo. I talenti ci sono, ma ci sono anche le regole: se stai in un gruppo vanno rispettate e il gruppo ti aiuta a crescere. Vale per i vecchi e per i più giovani, vale per tutte le squadre, non solo in Nazionale. Se segui le regole, fai bene a te stesso e al gruppo".

QUESTA ITALIA - "Livello big? Lo scopriremo quando ci giocheremo contro, ma credo che siamo a buon punto. Magari ci si può sentire un gradino sotto, ma poi quando si va in campo a giocare ci si sente alla pari. Lo abbiamo dimostrato contro il Portogallo in casa nostra. Credo sia un gap che si ridurrà: saremo pronti per fare un grande Europeo".

SULLA TURCHIA - "Dire che la guerra fa male a tutti è scontato. Ognuno è libero di pensarla come crede, ma per me la politica e lo sport devono restare due mondi separati: lo sport è divertimento, unione, passione. Lo sport è esempio e non è corretto che questi due mondi finiscano per mescolarsi".