ESEMPIO - "Scelgo giocatori del passato. Se Juve e Barcellona sono in condizioni critiche, devono salvarsi cedendo un pezzo pregiato, magari cresciuto nel vivaio, e che ha un basso valore a bilancio ma un grande valore di mercato. Quindi: Del Piero al Barcellona e Iniesta alla Juve, tanto per capirci. Oggi un’operazione del genere sarebbe possibile".
COME SONO MESSE LE BIG ITALIANE - "Non benissimo, ma resisteranno. Il Milan, con la nuova proprietà, mi sembra avviato verso la mediocrità. L’Inter ha speso tanto, rischia di perdere un gioiello come Lautaro e dovrà per forza riprogrammare. La Juve è la squadra più forte, quindi ha un vantaggio tecnico, ma dal punto di vista economico, per arrivare in alto, ha sborsato tanto e il bilancio è deficitario. Ripeto: ci vorrà fantasia. Vedo meglio i club medio-piccoli: penso al Sassuolo, alla Fiorentina, al Toro, all’Atalanta".
INGAGGI - "Tutti i contratti saranno basati sulla regola del buonsenso. Gli stipendi, come quelli di tutti i lavoratori, si abbasseranno, ma i calciatori questo concetto lo hanno già capito. Fondamentale che tutto il movimento del calcio, cioè tutte le sue componenti, comprendano il problema e se ne facciano carico. Se ognuno guarda soltanto il proprio cortile, si va incontro al suicidio".