La Juventus Women perde 1-0 la gara di ritorno dei sedicesimi contro il Brondby e viene eliminata dalla Champions League. Ecco le pagelle delle bianconere.

GIULIANI 6.5 - Non ha particolari responsabilità sul gol. Brava a smanacciare un cross insidioso di Jensen e a neutralizzare il destro a giro di Oling.

HYYRYNEN 5.5 - Il Brondby colpisce spesso e volentieri sulle fasce, e pure Tuija si trova in difficoltà nel duello con Svava.

GAMA 6.5 - Non barcolla mai, neppure nel momento di maggiore pressione del Brondby: a mali estremi, la capitana c’è sempre.

SALVAI 6 - Alle corde quando la scatenata Sorensen la punta. Per il resto, solita sicurezza in impostazione.

SIKORA 5 - Dalle sue parti si allarga spesso e volentieri Sorensen: non l’avversaria più semplice per la polacca, che va in affanno (dal 4’ s.t. BOATTIN 6 - Si infiamma subito sulla fascia sinistra: qualche sprint dei suoi, ma non basta a sfondare la difesa avversaria).

Verso Juve-Bologna: rivivi tutta la giornata
GALLI 5.5 - In una prestazione complessivamente solida pesa l’errore dopo pochi minuti a tu per tu con Abel.

EKROTH 6 - Nel primo tempo è ovunque e pressa chiunque passi dalle sue parti. Cala alla distanza.



CERNOIA 5 - Stavolta manca la lucidità: clamorosa l’occasione sciupata su assist di Aluko (dal 28’ s.t. GLIONNA ng).

GIRELLI 5 - Pochi lampi in una serata complicata, di fronte al muro eretto dalle danesi. Nel finale cerca il rigore, rimedia il giallo per simulazione.

ALUKO 5.5 - Ha sul piede la migliore chance della Juve, al quarto d’ora della ripresa: Abel la ferma in uscita. Da vedere e rivedere, invece, la giocata con cui serve Cernoia nel primo tempo (dal 33’ s.t. SANDERSON ng).

BONANSEA 6 - La grande protagonista dell’andata non ha occasione di incidere sotto porta. Ma il filtrante per Aluko è un lampo che poteva svoltare la partita.

All. GUARINO 6 - Vede la sua squadra andare in svantaggio in un primo tempo giocato comunque con grande personalità. Diverse occasioni sciupate rendono l’eliminazione ancora più amara per le campionesse d’Italia, che salutano - pur a testa alta - la Champions.