Altro che United. Il Manchester rosso è appeso a un filo e il clima è sempre più teso: José Mourinho ha rotto un po' con tutti, ambiente, critici e giocatori. E' ormai nota la faida in atto con Pogba, al quale non molti giorni fa ha voluto ricordare che "nessuno è più grande del club". E a cui ha tolto la fascia di capitano, tra sguardi e scintille, tra campo e microfoni.

Insomma, l'aria che si respira non è delle migliori, tanto che sui vari tabloid inglese - Mourinho oggi lo ritroviamo un po' dappertutto -, c'è chi parla di 'Toxic United', potenzialmente letale. La guerra fredda è in atto, proprio ora che si va verso l'inverno, proprio ora che arrivano partite dal sapore speciale, ma soprattutto importanti. Questa sera la Champions League, già decisiva, seppur lontana da incroci con l'asse di Torino, ma dopo la sosta United e Juve saranno pronte, l'una di fronte all'altra. Il vecchio nemico Mou, l'amico e sogno Paul Pogba, che in casa bianconera potrebbe tornare a respirare quel clima che tanto l'ha reso grande. Quello NON tossico di Manchester, e l'inquinamento qui non c'entra nulla. 
Intanto Mou, per alleggerire il clima, ha mandato un altro messaggio: "Tutto quello che potevo fare per migliorare le cose, l’ho fatto. Ciò che dipende da me, lo faccio. Il problema è che vedo reazioni differenti da parte dei giocatori. Alcuni sono tristi, altri sembra che non abbiano mai perso una partita. Altri, infine, sono un po’ risentiti.  Inoltre ognuno è diverso: puoi ridere ed essere la persona più triste del mondo oppure puoi avere una faccia tristissima ed essere un fantastico attore, perché dentro di te sei felice". Piuttosto chiaro, no?