I motivi li ha svelati lo stesso Biagio Antonacci alla Gazzetta dello Sport: «Gigi è un mio fan, siamo amici da tempo, diciamo dalla fine degli Anni 90. Mi piaceva l’idea di mostrare un campione nel suo essere uomo, oltre i colori della maglia. Gigi è oggi forse l’esempio più importante di uomo nello sport: ha scelto di andare in Serie B assieme alla Juve, ha scelto di fare un’esperienza all’estero e l’ha fatta da campione, ha scelto di tornare in una squadra che vinceva e ha saputo fare il secondo, allenandosi sempre al massimo. E guardate contro la Roma che cosa ha fatto... Si comporta da 20enne, ha capito che giocare a pallone per lui oggi è un divertimento, si sta godendo questi anni di carriera con la passione di quando era piccolo. E questo ritorno all’essenziale, al piacere di essere noi stessi senza sovrastrutture, è centrale nel mio nuovo album. Per questo l’ho scelto».
ALLENATORE - «Benissimo, davvero. Intanto perché è un uomo di spogliatoio, è aggregante, e nessuno sa allenare meglio di chi da giocatore ha avuto quel ruolo».
INTER - «Conte è un altro grande talento, un leader dal linguaggio chiaro, un uomo pop che sa farsi capire mantenendo sempre la stessa fierezza nei momenti belli e in quelli difficili. Allena una squadra che non ha la stessa rosa della Juventus, ma che mostra un’organizzazione di gioco che inizia ad essere spettacolare. E finalmente arrivano risultati da grande club. È Conte a fare davvero la differenza quest’anno, non c’è Lukaku che tenga, il merito è suo. È bravo in tutto, cambi compresi. Pensate a Bastoni a Lecce».