A pochi giorni dall’eliminazione della Juventus dai quarti di Champions League, dopo un incredibile match contro il Real Madrid, Gigi Buffon torna a parlare degli infuocati minuti finali del Santiago Bernabéu. Ecco le dichiarazioni del capitano bianconero nell'intervista a Le Iene Show:
PRECISAZIONE - "Io non devo rimediare perché io sono un essere umano che mette passione, sentimenti, arrabbiature… trovo modi di parlare, giusti o sbagliati che siano, alcune volte eccessivi… ma sono questo, sono Gigi Buffon. L’altra sera era finita la partita da un’ora e mezza, di conseguenza quello che uno esterna sono sentimenti, sono pensieri forti, per certi aspetti ineducati, ma sono i sentimenti di un uomo che non si trincera dietro a un velo di ipocrisia e butta fuori quello che le viscere gli dicono e punto, chiuso".
DEFRAUDATO - "Anche se esternando in maniera eccessiva, l’altra sera ho detto quello che pensavo, non doveva fischiare. Un arbitro con più esperienza non avrebbe fischiato, ergendosi a protagonista di una partita. Avrebbe lasciato correre, si sarebbe girato dall’altra parte, e lasciato che le squadre se la giocassero ai supplementari. E lasciare che fosse il campo a parlare. È un ragazzo che farà una gran carriera, che è stato sfortunato. Secondo me viene mandato un arbitro troppo giovane ad arbitrare una partita importante… giovane ma già consolidato, già forte, che aveva già dimostrato il proprio valore, ma è una partita nel quale il risultato sembrava secondario. E poi l’imponderabilità, la bellezza del calcio, fa sì che purtroppo è un ragazzo che si è trovato in una situazione troppo complessa, troppo ingarbugliata e troppo grande. Quindi, alla fine, al di là di quello che ho esternato nel post gara, non porto rancore, neanche sono arrabbiato, è finito tutto, però è normale che lì per lì uno si senta non dico penalizzato… mi sono sentito proprio defraudato ma non di un risultato. Quella è stata una partita irripetibile".
GRAZIE OLIVER - "Stavo partecipando a un evento epocale. L'arbitro dopo un paio di secondi di esitazione fischia il rigore. Quel rigore non lo fischi mai in quel momento. Espulsione? L'arbitro non conosce molto bene l'italiano, non ha capito molto bene quel che ho detto. Ci sono valori e sensazioni che valgono di più, quello era qualcosa per cui valeva la pena di rifare tutto. L'espulsione è un momento di confusione, lo dovrò ringraziare, così non ho preso ancora gol a Madrid e ho fatto 50 clean sheet in Champions League".
PERDENTE - "L'arbitro è l'alibi dei perdenti, lo confermo. Ogni tanto sono anche io un perdente".
ROMA - "In bocca al lupo alla Roma, fate il possibile e vi auguro di arrivare lassù dove meritate".