Parla Gigi Buffon. Intervenuto a Dazn, il portiere della Juve ha dichiarato: "Credo che la ripartenza sia un discorso sociale, il campionato può dare una spinta a tutta la nazione. Può dare emozione alla gente, ne abbiamo tutti bisogno. Quest'anno io gioco meno, è normale che quando scendo in campo ho il serbatoio carico di emozioni. Il vero segreto per poter fare prestazioni al massimo è rinunciare alla quantità di partite, alcune delle quali non ti prendono l'anima. Ma quelle che faccio, le gioco in maniera intensa, dando risposte importanti. Fisicamente mi sento bene". 

SU SARRI - "Il mister secondo me ha inciso e lo si è visto purtroppo a sprazzi per varie vicissitudini. Il primo mese lo abbiamo perso per tantissimi giorni perché ha avuto quel fastidio di salute molto intenso. Quelli in genere sono giorni in cui un allenatore dà il proprio imprinting alla squadra e lui è venuto meno per quasi un mese. Non ha avuto la possibilità di esprimere tutto il suo sapere. Credo che nel prossimo anno avremo l’opportunità di vedere il vero Sarri e la vera Juve di Sarri. Dopo tanti anni di un certo lavoro, quando poi si va a cambiare, gli stimoli individuali e la volontà di farsi trovare pronti e belli reattivi alle indicazioni di un nuovo allenatore fanno sempre la differenza".

SARRISMO - "Abbiamo giocato 45 minuti di un livello altissimo per intensità, velocità e circolazione di palla e giocate nello stretto. Un qualcosa che magari ci ha allontanato da quella che era la visione della Juve degli ultimi 8-9 anni".

SU RONALDO - "È un campionissimo della storia calcistica, è innegabile. È un giocatore con una determinazione, una ferocia, una mentalità che ho riscontrato, a oggi, in nessuno... Se a 35 anni è ancora su questo palcoscenico e riesce spesso a fare la differenza e a risultare determinante è sicuramente merito delle doti che madre natura gli ha dato, ma anche della sua differenza mentale rispetto a tanti altri giocatori. Reazione in Juve-Milan? La reputo una reazione più che normale. Un campionissimo come lui non ama essere sostituito. Questa sua reazione quindi dimostra che abbiamo a che a fare con un giocatore straordinario, con un orgoglio straordinario che ci tiene a non fare “brutte figure”.

SU DYBALA - "Lo vedo benissimo. Ha la consapevolezza di poter essere determinante sia partendo dall’inizio o entrando a partita in corso... Per noi avere un Paulo in questa condizione è una manna".

SULL'INTER DI CONTE - "Conte? Lo conosco benissimo e so che se la giocherà fino alla 38esima giornata. Inter-Juve? L'attendevamo con trepidazione perché era un banco di prova importante. È stato fondamentale dare un segnale di forza. Lautaro e Lukaku sono un tandem d’attaco perfetto e ideale per il gioco che vuole esprimere l’Inter di Antonio Conte":

SULLA LAZIO - "Per me non è una sorpresa. Piuttosto mi ha sorpreso negli altri anni perché ha abdicato troppo presto a un ruolo da protagonista. Con l’allenatore che ha, con i giocatori che ha, almeno quei 12-13, secondo me è una squadra che, magari quest’anno sta sovraperformando, però non mi sta sorprendendo perché ho una grande stima di loro. Lazio-Juventus 3-1? È stato un risultato frutto delle situazioni a noi sfortunate e a loro fortunate. Una partita nata male e finita male".